News | 10 March 2023 | Autore: redazione

Il fatturato aftermarket cresce nel 2022: +7,8% sul 2021

Un altro anno in crescita per il mercato aftermarket: il fatturato cresce del 7,8% nel 2022. Bene tutte e cinque le famiglie di prodotto: ecco il Barometro Aftermarket di ANFIA.


Diffusi il 9 marzo 2023 i dati raccolti da ANFIA sull’andamento del comparto aftermarket in Italia nel 2022: l’anno chiude in positivo, con una crescita del 7,8% rispetto al 2021.

La rilevazione, più nota come Barometro Aftermarket, si basa su un’analisi statistica dei dati interna al Gruppo Componenti ANFIA, fornisce un trend indicativo dell’andamento del mercato dei ricambi automotive su base mensile, sia a livello consolidato, sia a livello di singole famiglie di prodotto.

Più in dettaglio, i dati diffusi da ANFIA riguardanti il 2022 ci dicono che: il primo trimestre ha registrato un aumento del 18,5%; il secondo ha chiuso con un +8,6%; il terzo con un +3,2% e il quarto segna un +1,6%.

Le famiglie di prodotto

Guardando all’andamento delle singole famiglie prodotto, tutte e cinque presentano una variazione positiva. Gli incrementi più rilevanti sono quelli a doppia cifra dei componenti motore (+11,6%), dopo una chiusura del 2021 a +31,6%, dei componenti undercar (+10,9%), che avevano chiuso il 2021 a +26,1%, e dei componenti di carrozzeria e abitacolo (+10,9%), che avevano riportato un aumento del 15,6% nel cumulato 2021.

A seguire, registrano una performance positiva, ma con una variazione percentuale più contenuta, anche i materiali di consumo (+5,2%), dopo il +18,3% di gennaio-dicembre 2021, e i componenti elettrici ed elettronici (+4,5%), che avevano chiuso a +19,3% il 2021.

Le immatricolazioni

L’Associazione precisa che il 2022 è stato un anno non facile per il mercato auto italiano, che ha chiuso poco sopra 1,3 milioni di nuove unità immatricolate, ovvero il 9,7% in meno rispetto al 2021. Tuttavia – continua ANFIA - è stato anche l’anno in cui finalmente è stato istituito uno specifico Fondo automotive con una programmazione pluriennale delle risorse, fino al 2030, sia per le misure di supporto alla domanda, sia per gli strumenti di accompagnamento alla riconversione produttiva della filiera.

“Nel 2022 è proseguito il declino delle vendite di autovetture diesel e benzina, la cui quota di mercato si è progressivamente ridotta: le immatricolazioni di auto nuove diesel sono diminuite del 20,1%, rappresentando il 19,6% del mercato, mentre la quota di mercato delle auto a benzina si è attestata al 27,8%, con volumi in flessione del 16,3%. Le vetture elettrificate rappresentano il 42,9% del totale immatricolato nel 2022; tra queste, le ibride non ricaricabili crescono del 6,8%, con una quota del 34%, mentre le ricaricabili sono a quota 8,6% (nello specifico le ibride plug-in costituiscono il 4,9%, e le elettriche il 3,7%)”, prosegue l’Associazione.

Le auto a gas, invece, rappresentano il 9,8% del mercato dell’anno; tra queste, le vetture Gpl hanno una quota di mercato del 10,5% (+9%) e quelle a metano dello 0,8% (-65,9%). Infine, il mercato delle auto usate, al netto delle minivolture ai concessionari, ha chiuso il 2022 in crescita del 34,5% rispetto al 2021.

Il fatturato aftermarket

Analizzando l’andamento del fatturato aftermarket nel periodo 2018-2022 e fatto 100 il valore del fatturato nell’anno 2018, si rileva, per il 2022, un incremento del 14,8% rispetto al 2018.

Ragionando sulle singole famiglie di prodotto, sono in rialzo a doppia cifra i materiali di consumo (+26,2%) e i componenti motore (+19,6%), mentre i componenti undercar si fermano a +8,5%. Le altre famiglie registrano invece una variazione negativa: -33,2% i componenti di carrozzeria e abitacolo e -9% i componenti elettrici ed elettronici.

Il commento di Massimo Pellegrino, Coordinatore della Sezione Aftermarket del Gruppo Componenti ANFIA

“Grazie ad un primo semestre in crescita a doppia cifra (+13,6%) e ad un incremento più contenuto nel secondo (+2,4%), su cui hanno sicuramente influito sia la riduzione degli stock di ricambi, con l’approssimarsi della chiusura dell’esercizio 2022, nei magazzini dell’intera filiera IAM, che le dinamiche inflattive, responsabili dell’erosione della capacità di acquisto delle famiglie e di conseguenza della contrazione dei volumi di spesa legati alla manutenzione dell’auto, il fatturato italiano dei ricambi automotive chiude il 2022 a +7,8%, confermando il trend positivo avviato nel 2021, dopo le difficoltà della crisi pandemica.
Trattandosi di un comparto anticiclico, il post-vendita è cresciuto sia per una quota parte legata all’inflazione ma, anche e soprattutto, per effetto della riduzione delle vendite di autovetture nuove e del progressivo invecchiamento del parco auto circolante - che risulta avere un’età mediana di 11 anni e 10 mesi a fine 2021, con il 58,9% delle vetture sopra i 10 anni di anzianità - ed una conseguente maggiore attenzione alla manutenzione e alla riparazione. In ogni caso, anche l’aftermarket è stato impattato dal protrarsi della crisi dei semiconduttori e dai rincari delle materie prime e dell’energia, che hanno rallentato le produzioni influendo sulla disponibilità di ricambi.
In questo contesto, il comparto aftermarket seguita ad affrontare anche il processo di radicale trasformazione che interessa la filiera automotive nel suo insieme, impegnata in un percorso di progressiva decarbonizzazione dei trasporti, secondo un dettato europeo ancora non privo di incertezze, come ben dimostrato dal recente slittamento del voto del Consiglio europeo sullo stop alle vendite di motori endotermici dal 2035. Oltre ai massicci investimenti nella riconversione produttiva delle imprese, si tratta fin d’ora di investire anche in innovazione tecnologica, digitalizzazione e formazione nei vari anelli della catena distributiva, a beneficio di chi dovrà occuparsi della manutenzione e riparazione dei nuovi componenti dei veicoli ricaricabili, in particolare quelli legati ai sistemi di ricarica elettrica e alle batterie, per poter continuare a garantire un’elevata qualità dei prodotti e dei servizi offerti, in linea non solo con i nuovi paradigmi di mobilità, ma anche e soprattutto con le rinnovate esigenze e abitudini degli automobilisti”.

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