News | 01 April 2013 | Autore: redazione

In difesa delle PMI dell'aftermarket
In occasione dell'incontro a livello europeo delle piccole e medie imprese, Categoria artigianato e professioni del Comitato Economico e Sociale Europeo (ECOSOC), svoltosi a Bruxelles lo scorso 5 marzo, Bruno Beccari (presidente di A.D.I.R.A.), in rappresentanza delle organizzazioni italiane impegnate nell'aftermarket, AICA, A.D.I.R.A., 
CNA Autoriparazione e Confartigianato Autoriparazione, ha rivendicato l'importanza di una politica europea a difesa delle PMI operanti sul mercato post-vendita automobilistico. Anche Sylvia Gotzen, segretaria generale di Figiefa (l'associazione europea di cui fa parte A.D.I.R.A.), ha sottolineato come le 848.000 piccole e medie imprese, che impiegano 4,7 milioni di dipendenti, siano la spina dorsale del mercato post-vendita automobilistico. Tuttavia, l'attuale politica industriale europea e CARS2020 focalizzano il loro interesse prevalentemente sulla produzione dei veicoli piuttosto che sull’intero comparto. 
Nel comunicato stampa congiunto delle quattro associazioni si legge anche che le organizzazioni delle PMI hanno chiesto ai responsabili delle politiche europee di tenere in maggior considerazione le esigenze delle piccole e medie imprese dell’aftermarket indipendente, applicando un approccio olistico (più generale) al settore automobilistico, a sostegno dell'intero ciclo di vita dei veicoli. Inoltre, le organizzazioni delle PMI hanno evidenziato come l'attuale crisi economica abbia fortemente pesato anche sulle piccole e medie imprese del settore aftermarket, con i servizi di riparazione e di manutenzione rinviati o non portati a termine e con il risultato preoccupante di avere sulle strade d’Europa automobili meno sicure e più inquinanti. L’Italia, nell’ultimo anno, ha registrato un calo del 30% nei servizi di riparazione e manutenzione. Oltre alla richiesta di agire affinché l’aftermarket indipendente entri di diritto nel programma 2020, ai membri del comitato sono state sottoposte diverse proposte su come i legislatori europei potrebbero intervenire per migliorare questa difficile situazione. In particolare, con una migliore applicazione del regolamento di esenzione (BER), un migliore accesso alle informazioni tecniche, detrazioni fiscali per le spese di riparazione e manutenzione, un migliore accesso ai finanziamenti per le PMI e incentivi per l'installazione e l'uso di apparecchiature a gas combustibile nei veicoli.

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