News | 03 March 2014

L’export aiuta il comparto
È ormai una prassi consolidata, più che una semplice strategia, quella di andare a cercare nuovi mercati per fronteggiare le difficoltà del mercato e questo è un elemento che ormai accomuna tanto le piccole e medie imprese quanto i grandi gruppi.
I dati elaborati da Anfia e resi noti a fine gennaio confermano l'importanza delle attività commerciali rivolte all'estero, anche se rimane ancora “pesante” la quota delle importazioni, in controtendenza rispetto all'andamento generale dell'interscambio di tutte le merci (beni di consumo, strumentali e prodotti intermedi).
I dati sono relativi ai primi nove mesi del 2013, mentre per i risultati definitivi di tutto l'anno bisognerà aspettare almeno il prossimo aprile.
Per poter parlare di controtendenza vediamo innanzitutto i dati della bilancia commerciale a livello generale: si registra una contenuta flessione tendenziale per l'export (-0,3%) mentre l'import è in marcata diminuzione (-6,1%). In particolare, l'export verso i Paesi UE è su livelli inferiori rispetto a un anno fa (-2,3%), mentre cresce del 2,1% verso i Paesi Extra-UE (America Latina, Asia e Russia); le importazioni invece diminuiscono dai Paesi UE del 2,2% e del 10,3% dai Paesi Extra-UE. 
Per quanto riguarda la componentistica veicolare, invece, l'andamento è stato più irregolare nel corso dei diversi mesi, ma alla fine dei nove mesi l’export ha registrato un incremento del 2,8% sui valori dell’anno precedente, pari a un volume totale di 14,36 mld di euro.
Anche le importazioni sono in controtendenza rispetto all’andamento complessivo di tutte le importazioni, perché registrano un incremento del 3,3% rispetto a un anno fa, raggiungendo un valore pari a 8,32 mld di euro.
È interessante anche la geografia della bilancia commerciale per il nostro settore: l'Europa è ancora il punto di riferimento sia per l'export sia per l'import. 
Nel cumulato dei primi nove mesi 2013, infatti, l'Europa pesa per il 77,5% sul valore dell'export del settore, con 11,1 mld di euro (+2,2%) e un saldo attivo di oltre 4,5 mld. Per quanto riguarda il valore delle importazioni di componenti per autoveicoli l'Europa pesa per il 79% sul totale con 6,59 mld di euro (+2,8%). 
Non ci sono però particolari sorprese per quanto riguarda le “classifiche” individuali dei paesi di destinazione: in testa la Germania con 3,02 mld di euro e una quota del 21% sul totale; seguono Francia (11% di quota), Polonia (6,8%), UK (6,7%), Spagna (6,7%). Complessivamente i primi 5 paesi della classifica rappresentano il 52,2% di tutto l’export; seguono Stati Uniti (6,1%), Brasile (4,3%), Turchia (4,2%), infine Austria (2,5%) e Belgio (2,4%). 
Per il mercato asiatico il primo paese è la Cina (245 mln di euro), seguono Giappone (138 mln di euro), India (135 mln di euro) e Corea del Sud (118 mln di euro). 
Per le importazioni, il primo paese è ancora la Germania (2,15 mld di euro e una quota del 25,8% sul totale), seguono Francia (13,5% di quota) e Polonia (9%), che complessivamente rappresentano il 48% dell’import. Seguono Cina (7,6%), Spagna (4,6%), Turchia (4,2%) e Repubblica Ceca (3,1%).
Uno sguardo infine ai prodotti: la suddivisione dei componenti in macroclassi vede il comparto delle parti meccaniche (inclusi accessori, vetri) totalizzare il 67% del valore dell'export con 9,66 mld di euro e un saldo attivo di 5,4 mld. Segue il comparto dei motori, per un valore 2,6 mld di euro, che pesa per il 18,3% sul totale e un saldo attivo di 864 milioni di euro.
Il comparto dei motori pesa per il 21,3% del valore complessivo import; pneumatici per il 15,5%, componenti elettrici per l’11,3%. Le parti meccaniche pesano per il 51,2% sulle importazioni.
In generale, le esportazioni del settore pesano per il 5% di tutto l’export, mentre le importazioni per il 3,1% circa.


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