News | 07 October 2015 | Autore: Redazione

TTIP: il negoziato fra Europa e America include la sicurezza stradale

L'Unione Europea e gli Stati Uniti sono in trattativa per definire un importante accordo che riguarda il settore automotive: si chiama Transatlantic Trade and Investment Partnership, conosciuto anche come TTIP, e si pone l'obiettivo di facilitare le relazioni commerciali, gli investimenti e le partnership commerciali fra i due paesi.

L'Unione Europea e gli Stati Uniti stanno lavorando alla stesura di un accordo denominato TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership.
Gli obiettivi dell'accordo sono molteplici: innanzitutto un'apertura a livello commerciale degli Stati Uniti nei confronti delle aziende europee; in secondo luogo contribuire a ridurre le formalità burocratiche che le aziende che esportano devono affrontare; infine stabilire nuove regole per rendere più facile ed eque le attività di import-export e di investimento.

Che cosa ha a che fare il TTIP con la sicurezza dei veicoli? 
L'industria automobilistica spera di essere tra i maggiori beneficiari dell'accordo TTIP, grazie sia all'elimininazione dei dazi sulle importazioni, sia soprattutto per la rimozione delle cosiddette "misure non tariffarie" (NTMnon-tariff measures).
Un esempio di "misure non tariffarie" è il fatto che le case automobilistiche devono soddisfare due diverse normative, quella europea e quella statunitense, per quanto concerne gli standard di sicurezza e di tutela dell'ambiente.


Come risulta dal documento redatto dal Centro di ricerche per le politiche economiche inglese CEPR:
"Con l'attuazione di un accordo TTIP  molto ambizioso entro l'anno 2027 si prevede un'incremento anuale delle esportazioni di veicoli dagli Stati Uniti verso l'UE pari a 84.7 miliardi di dollari, con un aumento di quasi il 650% dai livelli del 2012. Una piccola maggioranza di questi guadagni deriverebbe dalla riduzione delle "misure non tariffarie"  NTM, anche se la riduzione stessa delle tariffe (vedi il discorso dei dazi) è molto significativa. In termini sia assoluti sia relativi le stime di crescita dell'export dei veicoli americani sono superiori a quelle di qualsiasi altro comparto."

(Per maggiori dettagli vedi il documento del CEPR)

Come pubblicato già a dicembre 2013 da Automotive News, in un articolo dedicato proprio alla necessità di avere degli standard comuni fra Europa e America in termini di sicurezza del veicolo: "i costruttori auto sostengono che se i legislatori dovessero accettare standard equivalenti dalla loro controparte aldilà dell'Atlantico, le aziende potrebbero tagliare i costi di centinaia di milioni di dollari".

Qual'è la posizione del settore automobilistico?
Le case automobilistiche su entrambe le sponde dell'Atlantico hanno sostenuto che gli standard di sicurezza sono equivalenti, il che significa che non sono uguali, ma il risultato è simile. Anche il gruppo di lavoro sul commercio della Commissione Europea ha sostenuto la stessa cosa, come risulta da un documento pubblicato dalla Commissione Europea sul TTIP: "In generale non ci sono dubbi che il livello di sicurezza richiesto da entrambe le parti sono ampiamente comparabili" (EC DG Trade position paper May 2014)

Sempre nell'articolo pubblicato da Automotive News citato in precedenza, viene riportata una dichiarazione di Gloria Bergquist, portavoce dell'associazione dei costruttori auto Alliance of Automobile Manufacturers di Washington, una lobby di cui fanno parte anche General Motors, Toyota e Volkswagen: "i legislatori ritengono i loro standard siano i migliori, non hanno la sindrome del 'non-è-stato-inventato-qui'. Ciò che vogliamo mostrare loro è che i nostri standard possono essere diversi in alcune piccole parti, ma quelli che stiamo cercando doi rendere omogenei sono essenzialmente equivalenti".

In un articolo più recente, pubblicato nel bollettino ACEA a febbraio di quest'anno, a propostito del TTIP Erik Jonnaert, segretario generale di ACEA afferma: " attualmente i costruttori auto devono far fronte a dei costi di di riprogettazione e sviluppo inutili per produrre auto destinate all'esportazione negli Stati Uniti, per poter ottemperare agli standard di sicurezza richiesti dagli Stati Uniti che sono diversi da quelli europei. E questo non porta ad alcuna sicurezza aggiuntiva."

(Per leggere l'articolo completo)

Qual è il caso in cui gli standard di sicurezza dei veicoli dell'UE e degli USA sono equivalenti?
Gli standard non hanno dimostrato di essere equivalenti.
Lo studio indipendente più completo e di livello internazionale  riguardante questa tematica è stato condotto dall'Università del Michigan, in collaborazione con la Chalmers University in Svezia e altri enti tra cui Transport Research Laboratory del Regno Unito (TRL) nel 2014 e 2015. 
Lo studio è stato commissionato dalle industrie automobilistiche europee e statunitensi, che ne avevano dato l'annuncio nell'articolo sopra riportato di Automotive News.
I risultati sono stati recentemente pubblicati online, sebbene non ci sia stata alcun annuncio ufficiale sui media.
In breve, lo studio afferma che gli standard europei e americani non offrono risultati equivalenti e anzi evidenzia una serie di aree da sottoporre ad ulteriori analisi.
Una delle conclusioni principali riportata nello studio segnala che "in generale, il rischio di incidenti (scontri frontali) negli Stati Uniti (in base ai criteri utilizzati in questa ricerca) è più basso per i veicoli europei. Sebbene vi sia un'ampia gamma di stime, la miglior proiezione è che la differenza di rischio sia -0,012."
 A pagina 39 dello studio viene data una spiegazione più dettagliata:

"Applicato alla popolazione media americana, il fattore stimato di rischio per i veicoli statunitensi è dello 0.035 con una deviazione standard di 0.012, mentre per i veicoli europei la stima è dello 0,023 con una deviazione pari al lo 0,016. La cifra media stimata della differenza a -0,012 sta a indicare che il rischio è minore negli Stati Uniti se si applica il modello europeo. La deviazione standard della differenza di rischio è 0,020 e l'IC 95% è (-0,051, 0,027).
Questa differenza di rischio medio rappresenta una riduzione del 33% del rischio per i veicoli europei."

In altre parole, facendo l'esempio di un'auto europea circolante sulle strade degli Stati Uniti, il veicolo europeo è il  più sicuro del 33% in caso di incidente frontale rispetto a un tipico veicolo statunitense. 

(Per scaricare il pdf dello studio)

La Commissione europea ha inoltre pubblicato gli esiti di due ricerche condotte sugli ancoraggi delle cinture di sicurezza, e un altro relativo alll'illuminazione e agli specchietti. Entrambi questi studi sono stati resi pubblici dopo che essere stati discussi da funzionari statunitensi. 
Entrambi gli studi delineano alcuni casi du standard di sicurezza che possono essere considerati equivalenti e altri no, ma non prendono in considerazione la protezione in caso di incidente.
(per lo studio sulle cinture di sicurezza
per lo studio su illuminazione e specchietti)

Le priorità dello European Transport Safety Council (ETSC) riguardo al TTIP​
Quella della sicurezza stradale nell'Unione Europea è una storia di successo. Negli ultimi dieci anni, il numero dei morti per incidente in Europa è sceso di circa la metà,mentre negli Stati Uniti è sceso di circa un quarto.
Europa e Stati Uniti hanno sviluppato standard diversi e in maniera separata negli anni in base alle condizioni locali del traffico, del circolante e delle normative sulla tutela ambientale. Tutto ciò incide sul livello generale di sicurezza.

L'autorità europea per la sicurezza stradale European Transport Safety Council (ETSC) ritiene che la massima priorità in materia di sicurezza riguardante i veicoli sia che gli standard più elevati vengano mantenuti e non vi sia alcuna possibilità, ora o in futuro, di poterli cambiare o addirttura abbassare. 
L'ETSC ritene che il lavoro svolto fino ad oggi non sia abbastanza completo per riconoscere una "equivalenza" tra il modello europeo e quello americano, e difficilmente ci sarà un cambiamento della situazione a breve, e cioè entro la fine dell'anno come previsto dai negoziati sul TTIP.
L'ETSC inoltre considera che quanto sinora fatto manchi di trasparenza e apertura, come è invece richiesto da questioni di pubblica utilità e importanza quali la sicurezza dei veicoli, che è letteralmente un caso di vita o di morte.
Un esempio di questa problematica è il fatto che gli studi europei sulla sicurezza dei veicoli redatti per il TTIP sono stati resi disponibili solo per un pubblico riservato di esperti e solo dopo essere stati discussi dai negoziatori del trattato.
Un approccio appropriato e precauzionale vorrebbe che l'armonizzazione degli standard di sicurezza per il veicolo fosse tolta dai negoziati sul TTIP.
(per la posizione dell'ETSC sull'argomento


>>> Per saperne di più su
cosa è il TTIP
il report sulla sicurezza stradale in Europa pubblicato dall'ETSC


















 




 

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