Opinioni | 07 July 2023 | Autore: David Giardino

"Ritorno al passato": l'editoriale di David Giardino
La filiera della distribuzione indipendente di ricambi sta vivendo un periodo decisamente favorevole; la stessa rettifica, data per morta già anni addietro, rivive una nuova primavera, destinata a durare molto più di una stagione.
Un mercato della riparazione che deve correre per ritrovare il proprio DNA, dimenticato nel tempo in cui riparare era considerato una attività obsoleta e antieconomica.

Oggi non è più così, riparare il proprio veicolo è per molti italiani l’unica possibilità di avere ancora un’automobile di proprietà, dati i costi sempre più alti dei veicoli nuovi e l’incertezza sulla tecnologia delle motorizzazioni da scegliere.
Le migliaia di euro richieste per la revisione di un motore sono così diventate un buon investimento, soprattutto nelle località dove ancora la politica non ha penalizzato i veicoli a più alte emissioni.

Torneranno consumi di ricambi spariti dagli scaffali da molto tempo e proprio per mancanza di fiducia del mercato della riparazione, non di facile reperimento. Sarà importante anche il potenziale offerto dai ricambi provenienti dal settore dei veicoli rottamati, il cui potenziale è ancor lontano dall’essere sfruttato per l’intero del suo valore. Bisognerà allacciare relazioni con tutti gli operatori disponibili del nostro mercato, per la ricerca del ricambio che possa permettere di portare a termine la riparazione.

La transizione ecologica imposta dalla presunta neutralità di emissioni di CO2 del veicolo elettrico ha paradossalmente raggiunto il suo obiettivo, schiacciando le vendite dei veicoli nuovi, fonte indubbia di nuove e importanti emissioni di anidride carbonica, favorendo la riparazione come strada economica e fortemente ambientale per mantenere la mobilità individuale alla portata delle proprie possibilità economiche.

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