
Con una lettera ufficiale, Ananym Capital sollecita ancora la vendita del business europeo di LKQ, puntando a sbloccare valore per gli azionisti mentre la divisione Nord America mantiene margini solidi.
Dopo il lancio dell’indiscrezione, il fondo attivista Ananym Capital torna all’attacco. Come riportato da Reuters lo scorso 31 ottobre, il fondo ha inviato una lettera al consiglio di amministrazione di LKQ Corporation chiedendo la vendita del business europeo, sottolineando che ci sono già potenziali acquirenti e che il ricavato potrebbe essere destinato a ridurre l’indebitamento e riacquistare azioni proprie.
La lettera indirizzata a Justin Jude di LKQ, che abbiamo letto e analizzato, è stata inviata a fine ottobre, il giorno successivo alla presentazione dei risultati del terzo trimestre, e sostiene che mantenere uniti i business nordamericano ed europeo “non ha senso strategico”.
Secondo Ananym, LKQ è penalizzata in Borsa perché il valore delle sue parti è superiore al valore del gruppo nel suo insieme: è quello che il fondo definisce uno “sconto nella somma delle parti”.
Il motivo, sostiene il fondo, è la complessità della divisione europea, che opera con ben 900 sedi distribuite in 18 Paesi e utilizza 20 sistemi software diversi. Una struttura frammentata, dunque, che richiede enormi sforzi gestionali e assorbe risorse che, a giudizio del fondo, dovrebbero invece essere concentrate sulla vera attività strategica e più redditizia: il business nordamericano dei ricambi, definito da Ananym la “crown jewel” del gruppo.
Il metodo operativo del fondo prevede l’acquisto di partecipazioni significative e l’avvio di un dialogo strategico con il board, con l’obiettivo di proporre dismissioni mirate o rifocalizzazioni. In passato, Ananym ha già influenzato governance e separazioni strategiche in altre società, come Henry Schein e Baker Hughes.
Secondo la lettera ufficiale, il titolo LKQ ha reso molto meno rispetto ai concorrenti. In particolare, il rendimento totale per gli azionisti (prezzo dell’azione + dividendi) rispetto ai diretti competitors, secondo Ananym ha sottoperformato di 33 punti percentuali nell’ultimo anno, di 113 punti negli ultimi cinque anni e di 253 punti nell’ultimo decennio.
LKQ vale in Borsa circa 8 miliardi di dollari, ma per Ananym il valore della sola attività nordamericana sarebbe già vicino a questa cifra.
I numeri del terzo trimestre di LKQ
Nel terzo trimestre 2025, le vendite organiche di LKQ Europe sono diminuite del 4,7% su base per-giorno, mentre l’EBITDA si è fermato al 10%, significativamente inferiore al 14% registrato dalla divisione nordamericana. Secondo il fondo, questi risultati confermerebbero le difficoltà della società nel soddisfare le aspettative del mercato europeo e indicherebbero una gestione più selettiva delle operazioni nella regione. Le cessioni recenti in alcuni mercati secondari, come Polonia, Slovenia e Bosnia, hanno contribuito alla diminuzione complessiva delle vendite.Fra le dismissioni recenti, ricordiamo che LKQ Europe ha avviato un piano di razionalizzazione dei mercati meno strategici nell’ambito della ristrutturazione globale annunciata nel primo trimestre 2024. In questo contesto, le operazioni in Slovenia sono state cedute e completate ad aprile 2024, mentre le attività in Bosnia sono state effettivamente cedute a settembre 2024, e quelle in Polonia sono state vendute alla società Mekonomen nel terzo trimestre 2024. Secondo LKQ, queste uscite fanno parte di un piano più ampio di ottimizzazione della divisione europea, con classificazione degli asset e passività come “held for sale” e obiettivo di completare la ristrutturazione entro la fine del 2025.
Il fondo sottolinea inoltre che, alla luce del contesto economico incerto, la strategia europea dell’azienda sembra concentrarsi sui mercati più redditizi e strategici, con possibili implicazioni sui progetti di investimento futuri.
A due velocità: Europa rallenta, Nord America sostiene i margini
Nonostante la debolezza sul fronte europeo, il gruppo beneficia delle performance nel resto del mondo. Il Nord America resta sostanzialmente stabile, con una lieve flessione organica dello 0,4%, ma continua a registrare margini elevati, attorno al 14% di EBITDA. Anche il segmento Specialty, che include ricambi e accessori per veicoli ricreazionali, mostra una crescita robusta del 9,4%, raggiungendo 456 milioni di dollari nel trimestre di quest’anno.Questi risultati permettono a LKQ di confermare la guidance per la fine dell’anno 2025, con una contrazione organica limitata tra –3% e –2% e utili netti rettificati compresi tra 775 e 815 milioni di dollari.
La risposta di LKQ: “Dialoghiamo con gli azionisti”
Un portavoce della società, in risposta a Reuters, ha dichiarato: “Manteniamo un dialogo regolare con i nostri azionisti, ma non commentiamo i dettagli delle conversazioni”.Durante la call con gli analisti, l’amministratore delegato Justin Jude (in carica da luglio 2024) ha difeso così la strategia europea: “Le difficoltà in Europa riguardano l’intero settore, ma LKQ ha già integrato con successo aziende in contesti difficili”. Reuters evidenza poi che i mercati hanno premiato i risultati del Nord America con un rialzo del titolo superiore al 5%, ma il valore resta in calo di oltre il 16% negli ultimi dodici mesi.
Ananym propone perciò una strategia precisa: vendere LKQ Europe per creare valore immediato per gli azionisti.
Secondo il fondo, la cessione della divisione europea permetterebbe di:
• Ridurre il debito;
• Finanziare un massiccio programma di buyback, potenzialmente riacquistando fino al 40% delle azioni in circolazione;
• Migliorare la valutazione del titolo sul mercato;
• Consentire al management di concentrarsi sul core business più redditizio: il Nord America.
La pressione del fondo si è accentuata dopo la pubblicazione dei risultati del secondo trimestre, quando il titolo era sceso oltre il 20%.
Ricordiamo poi che LKQ ha già avviato un processo di semplificazione: ad agosto ha annunciato la vendita della divisione self-service al private equity Pacific Avenue Capital Partners.
Ad ogni modo, un’operazione di questa portata, con una valutazione potenziale stimata da Reuters tra i 5 e 7 miliardi di Euro, sarebbe il più grande evento di M&A nella storia recente dell’aftermarket.
Il colosso LKQ, che in Italia opera tramite il Gruppo Rhiag, così come con Euro Car Parts e Stahlgruber in altri Paesi chiave, è una macchina da guerra logistica e distributiva. La sua potenziale vendita non cambierebbe solo le carte in tavola per i vertici, ma ridefinirebbe gli equilibri di potere, la strategia competitiva e la logistica per tutti gli operatori del settore.
Se la vendita davvero ci sarà, quale acquirente avrà la forza finanziaria e strategica di comprare la divisione europea di LKQ?
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