News | 09 May 2016 | Autore: Redazione

Torna l’ombra del Dieselgate?
Il caso Dieselgate continua a far discutere: ci sono nuovi sviluppi legati alle indagini del governo tedesco. L’esecutivo ha annunciato, lo scorso 22 aprile, il richiamo per 630.000 vetture Audi, Volkswagen, Mercedes, Porsche e Opel: le case auto dovranno mettere un punto sulla questione delle emissioni. Il caso è legato ancora una volta ai sistemi di controllo dei modelli diesel.
In particolare, il governo tedesco ha imposto test ad ampio raggio per verificare il livello di emissioni di carbonio: Volkswagen risulta l’unica ad aver manipolato illegalmente il software gestionale.

Nel frattempo la casa automobilistica tedesca, dopo mesi di trattative, ha trovato un accordo con l’Epa (agenzia federale per l’ambiente americano) per evitare un processo per lo scandalo delle emissioni conosciuto come “Dieselgate”.
L’intesa prevede un risarcimento per circa 600.000 veicoli commercializzati con il software illegale. Gli automobilisti avranno due possibilità: ridare indietro l’auto ottenendo una contropartita economica, oppure farla riparare gratuitamente in modo che le modifiche siano conformi alla legislazione americana anti-smog.
Inoltre, a far clamore nell’ultimo periodo, è stata anche la Mitsubishi. La casa giapponese ha ammesso di aver manipolato i dati sui consumi di carburante per circa 625.000 automobili vendute sul mercato giapponese, ma Mitsubishi promette di continuare a indagare anche sui modelli destinati all’estero.
Ma l’attenzione verso i colossi dell’automotive non si ferma, altre notizie arrivano dal territorio francese. L’ombra del Dieselgate sembra minacciare anche la Peugeot.

A questo proposito il gruppo PSA è stato perquisito dalla polizia antifrode nell’ambito di un’inchiesta sui livelli di emissioni inquinanti delle automobili. Il gruppo conferma la conformità dei suoi veicoli in materia di emissioni inquinanti in tutti i paesi in cui opera e, fiducioso delle sue tecnologie, è pronto a collaborare appieno con le autorità competenti.
Segnaliamo infine che da novembre 2015 il gruppo ha deciso di adottare un approccio di trasparenza nei confronti dei suoi clienti, pubblicando i risultati dei consumi dei suoi veicoli in condizioni di utilizzo reale, derivati da un protocollo di test definito con le ONG Transport & Environment (T&E) e France Nature Environnement (FNE).
 

Photogallery

Tags: diesel emissioni

Leggi anche