Articoli | 04 July 2018 | Autore: Giacomo Macrì

Bosch punta sul Diesel pulito e a basso costo

Una nuova soluzione tecnologica sviluppata da Bosch permette di rendere i motori diesel più eco-compatibili, tanto da spingere il colosso tedesco ad affermare che il Diesel ha un futuro e le emissioni non saranno più un problema. 
Vediamo di cosa si tratta.

 

Dopo lo scandalo Dieselgate americano e le notizie di attualità che rimandano a città dove i veicoli alimentati a gasolio sono banditi dai centri urbani, fa ancora più scalpore la notizia che Bosch svolta decisamente in favore del diesel e punta su una nuova tecnologia.
Per l’esattezza, Volkmar Denner, CEO del Board of Management di Bosch nell’ambito del quale è responsabile del settore Ricerca e Ingegneria avanzata, ha dichiarato alla stampa: "Il diesel ha un futuro. Oggi vogliamo archiviare definitivamente il dibattito sulla fine del diesel".

Una affermazione forte, che si basa sullo sviluppo di una nuova tecnologia che ha permesso di ridurre drasticamente le emissioni di ossidi di azoto dei veicoli, tanto da rispettare già oggi i valori limite futuri. La nuova tecnologia Bosch, infatti, ha fatto registrare emissioni di ossidi di azoto inferiori ai valori limite attuali e a quelli che entreranno in vigore nel 2020, anche per quanto concerne le emissioni reali di guida (Real Driving Emissions).
In pratica, un veicolo compatto come la Golf, dotato della nuova tecnologia diesel Bosch, riesce a raggiungere valori medi di emissione di ossidi di azoto (NOx) fino a soli 13 mg/km nei cicli RDE. Un valore che è circa un decimo del limite che sarà imposto dal 2020.

Il tutto senza fare ricorso ad elementi aggiuntivi, ma migliorando le tecnologie esistenti e dunque senza aumentare i costi e rendendo facilmente disponibile la nuova soluzione.
"Stiamo ampliando i confini di ciò che è tecnicamente fattibile. Con la tecnologia Bosch di ultima generazione, i veicoli diesel rientreranno nella classe delle basse emissioni mantenendo costi sostenibili" ha dichiarato Volkmar Denner.
A questo proposito, il CEO di Bosch ha richiesto di rendere più trasparenti i dati relativi all’inquinamento da biossido di carbonio prodotto dai veicoli a motore per promuovere la salvaguardia del clima, proponendo che in futuro siano misurati in condizioni reali di guida anche i consumi e le emissioni di CO2.

La nuova tecnologia eco-friendly

A rendere possibile il raggiungimento dei valori menzionati è stata la combinazione di una avanzata tecnologia di iniezione con un sistema per l’aria di nuova generazione e un sistema di gestione della temperatura intelligente.
Grazie a questa soluzione, le emissioni di ossidi di azoto possono essere mantenute al di sotto dei valori limite in qualsiasi condizione di guida, indipendentemente dallo stile, dalle condizioni atmosferiche e dalle situazioni di traffico.

“Il diesel rimarrà un’opzione nel traffico urbano sia per guidatori cittadini che per i pendolari” ha affermato Denner. E a dimostrazione dei risultati raggiunti, Bosch ha organizzato un test su strada a Stoccarda, in condizioni di traffico particolarmente intense.
Finora, infatti, i fattori considerati critici per la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto dei motori diesel sono stati due. Uno di questi è lo stile di guida del guidatore. Il sistema dell'aria altamente reattivo di Bosch rappresenta uno strumento tecnico valido: quanto più dinamico è lo stile di guida, tanto più dinamico deve essere anche il ricircolo dei gas di scarico. Ciò è possibile, tra le altre cose, grazie a turbocompressori ottimizzati per RDE che hanno una reazione estremamente rapida.

Inoltre, grazie alla combinazione del ricircolo dei gas di scarico ad alta e a bassa pressione, il sistema dell'aria garantisce grande flessibilità, consentendo al guidatore di partire rapidamente senza far registrare una forte crescita delle emissioni.
Altrettanto importante è il fattore temperatura: per una conversione ottimale degli ossidi di azoto è necessario che i gas di scarico superino i 200 °C, una temperatura che spesso negli spostamenti in città non viene raggiunta.
In questo caso Bosch punta su un sistema di gestione della temperatura del motore diesel che gestisce attivamente la temperatura dei gas di scarico: l’impianto dei gas di scarico rimane già abbastanza caldo da poter lavorare in un intervallo di temperatura stabile, mantenendo basse le emissioni.

La tecnologia diesel di Bosch si basa su componenti già in uso o di prossimo impiego nei veicoli in produzione e può già essere incorporata all’interno dei progetti di produzione.
La soluzione non prevede un allestimento retrofit sui veicoli già in circolazione in quanto il successo del veicolo dimostrativo Bosch è stato realizzabile solo dopo aver combinato tutte le varie funzioni in un pacchetto completo. Per questo aspetto, il retrofit dei singoli componenti non avrebbe molto senso. Ad esempio, in linea di principio il concept del veicolo deve essere compatibile con le norme Euro 6d-TEMP o Euro 6d, il che significa, tra le altre cose, che deve avere a bordo un sistema SCR con AdBlue.
Bosch stima che la tecnologia presentata nei veicoli utilizzati nei test potrà essere una dotazione di serie entro due o tre anni. Fino ad allora i veicoli a gasolio si avvicineranno gradualmente al traguardo di 13 mg/km di emissioni di NOx nel ciclo RDE. Bosch ha già fornito molte informazioni sui suoi 300 progetti RDE alle case automobilistiche e le terrà informate sui nuovi progressi.
Questa tecnologia, affermano in Bosch, consentirà di produrre veicoli diesel a basse emissioni, mantenendoli vantaggiosi in termini di CO2 e competitivi nei costi, anche nella classe delle auto compatte.

L’importanza dei test su strada

A fronte di questi nuovi sviluppi, Bosch chiede maggiori rilevazioni - trasparenti e reali - dei consumi e delle emissioni di CO2.
Volkmar Denner propone che in futuro i consumi delle auto non siano più misurati in laboratorio, bensì in condizioni di guida reali. In questo modo sarà possibile confrontare i diversi valori delle emissioni. "Ciò significa maggiore trasparenza per i consumatori e una maggiore fermezza nel perseguire l’obiettivo della salvaguardia del clima" ha affermato Denner.

Inoltre, la questione delle emissioni di CO2 dovrebbe andare aldilà di batteria e serbatoio: "Abbiamo bisogno di una valutazione completa dei livelli di CO2 prodotti dal traffico, che non si limiti unicamente alla misurazione delle emissioni dirette delle automobili, ma che prenda in considerazione anche quelle risultanti dalla produzione del carburante e dell’energia elettrica" ha proseguito Denner.
L’utilizzo di carburanti di origine non fossile consentirebbe di migliorare ulteriormente il rilascio di carbonio dei motori a combustione. Ancora Denner: "Con un bilancio della CO2 completo in futuro i motori a combustione e i propulsori elettrici non saranno poi così distanti."
 
 
 
Perché “solo” adesso?

Perché se la tecnologia presentata da Bosch non utilizza nuovi elementi, si è arrivati solo oggi a raggiungere questi risultati?
Tutto dipende dall’analisi dei dati a disposizione. “Sono stati proprio i nuovi tipi di test RDE che hanno dato un forte impulso a questo avanzamento tecnologico”, spiegano gli ingegneri Bosch. “Perché quei test diventassero realtà era necessaria una nuova tecnologia che fosse in grado di misurare le emissioni dei veicoli nel traffico stradale e il sistema portatile per la misurazione delle emissioni (il PEMS) per le autovetture è disponibile solo dal 2013. Solo allora abbiamo potuto capire nel dettaglio dove occorre focalizzare il lavoro di progettazione e quali sono le situazioni di guida particolarmente problematiche. I test su strada di fatto sono stati il catalizzatore per lo sviluppo”.


 

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Tags: bosch diesel

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