Articoli | 12 July 2021 | Autore: David Giardino

​Per ZF il futuro della mobilità è dell’aftermarket

Philippe Colpron, a capo della divisione ZF Aftermarket da gennaio, descrive la visione di ZF per il futuro dell’IAM.


Philippe Colpron, raccogliendo l'esperienza maturata nel mondo della mobilità professionale, vede anche per l’automobilista del futuro le stesse esigenze di mobilità ed efficienza del mondo professionale; una fusione di ecosistemi digitali e reali che permetta al cliente di ricevere un servizio di mobilità sempre più efficiente.

Questa visione porta al concetto della Next Generetion Mobility, che significa più sicurezza, maggiore efficienza energetica, maggiore mobilità. La strada della digitalizzazione del settore del post-vendita automobilistico è un percorso inevitabile, al quale bisogna adattarsi così come è necessario condividere le esperienze reciproche; un percorso che può e deve essere accompagnato da un componentista leader del settore con capacità ed esperienza nella produzione di componenti e di informazioni.

L’approccio di ZF è di carattere globale; come afferma Colpron: “La nostra agenda per il Next Generation Aftermarket è caratterizzata anche dall'armonizzazione delle esigenze di mobilità della nostra società con i requisiti di un ecosistema sostenibile. Useremo le nostre competenze per accompagnare i nostri clienti nel loro cammino verso la sostenibilità. Così facendo, combiniamo in modo ottimale la Vision Zero del gruppo con i requisiti di un aftermarket sostenibile”.

Il coinvolgimento della filiera della riparazione automotive nella trasformazione digitale è sicuramente il primo obiettivo di ZF Aftermaket, che vede nella formazione e coinvolgimento di tutta la filiera sino alle officine la strada maestra per lo sviluppo del servizio della mobilità del futuro.
Colpron chiarisce meglio questi obiettivi in un'intervista dedicata proprio alle trasformazioni del settore automotive e alle tendenze dell’aftermarket che saranno plasmate dalla mobilità di prossima generazione.
 
Quali sono le maggiori trasformazioni del settore automotive che impatteranno sul settore aftermarket come lo conosciamo oggi?
Nei prossimi anni assisteremo a un incremento importante della mobilità elettrica nei principali mercati mondiali, che porterà anche a una decisiva svolta verso i sistemi di guida autonoma entro il 2030. Verranno sviluppate nuove architetture software che possiamo identificare con l’effetto CASE cioè una mobilità Connessa, Autonoma, Shared (condivisa) ed Elettrica. Tutto ciò coinvolgerà l’intera filiera automotive, portando una digitalizzazione spinta per tutti i settori coinvolti. I veicoli saranno sempre più complessi e questo richiede l’entrata in scena di nuovi player in grado di supportare e sostenere la filiera aftermarket.

Dalle case auto che si stanno facendo sempre più spazio nel settore afters-sales ai nuovi grandi gruppi di distribuzione ricambi e ai nuovi intermediari e fornitori di servizi, alla necessità di una formazione sempre più professionale per i gestori di flotte così come per il mondo della riparazione.
Questa trasformazione generale avrà dunque un forte impatto anche in aftermarket, anzi la trasformazione è già in atto e si muove su più fronti; nei prossimi anni vedremo più cambiamenti di quanti ne abbiamo vissuti nei decenni precedenti.

I veicoli connessi, autonomi, condivisi ed elettrici trasformeranno la prossima generazione di mobilità. Le aspettative e i comportamenti dei clienti privati, così come la crescente importanza delle flotte, richiedono già oggi nuove offerte di servizi. La rapida espansione di software produce un impatto sulle esigenze di assistenza e richiede un know-how tecnico che dovrebbe essere sviluppato e messo in pratica fin da subito.

L’e-commerce e i canali online saranno probabilmente integrati in ogni ambito della nostra catena del valore aftermarket. Stanno emergendo nuovi attori e decisori, che provocano spostamenti nel panorama competitivo. Il consolidamento del mercato continua ad accelerare e a globalizzarsi. Anche gli OEM reagiscono a questi mutamenti.
ZF Aftermarket vuole sostenere i suoi partner in questa trasformazione e garantire che insieme possiamo essere preparati ad affrontare le sfide che ci attendono.
 
Cosa significa essere pronti per lo sviluppo del Next Generation Aftermarket?
Ogni azienda che lavora in aftermarket ha sicuramente obiettivi, priorità e risorse diverse, ma possiamo individuare alcuni elementi comuni.
Innanzitutto dobbiamo affrontare le trasformazioni in atto come opportunità. Penso che dovremmo iniziare con l'essere fortemente connessi con i nostri clienti ed essere attenti all'evoluzione delle loro esigenze, poi inventare continuamente come offrire un valore aggiunto ed esclusivo dei nostri servizi.

La crescente complessità a livello di ecosistema e di tecnologia ci deve portare a esplorare nuovi tipi di partnership: la collaborazione sarà la chiave del successo.
Il digitale sarà ovunque: per una migliore esperienza del cliente, per una mobilità più intelligente e per migliorare la nostra catena del valore aftermarket nel suo complesso è cruciale imparare a conoscere e sfruttare questa tecnologia.
Tutti gli attori della filiera così come gli utenti finali interagiranno sempre di più attraverso vari canali; dobbiamo perciò accrescere la nostra capacità di gestire questo ambiente omnicanale, mantenendo la soddisfazione degli utenti finali come principio guida e rafforzando contemporaneamente la collaborazione con i nostri partner commerciali.

La quantità di nuove tecnologie a bordo dei veicoli sta crescendo molto velocemente e le funzionalità autonome sono dietro l'angolo. Dobbiamo prepararci in tempo per garantire che i nostri modelli di business siano adatti per il futuro.
E infine, ma non ultimo, la tutela dell’ambiente: siamo tutti responsabili della sostenibilità del nostro pianeta e di un futuro positivo per le nostre prossime generazioni. Dobbiamo essere parte della soluzione per creare un aftermarket verde e sostenibile.
 
Perché descrive la digitalizzazione come un importante driver di business?
In un mondo in cui ogni business si sta digitalizzando, anche l'aftermarket affronterà questo passaggio e lo farà da molte diverse angolazioni. Non penso solo agli e-commerce per la vendita dei ricambi e all’auto connessa, ma anche alla gestione e ottimizzazione dei flussi logistici e agli strumenti utilizzati dai meccanici che saranno sempre più basati su software.

Tutto il “sistema aftermarket” sarà sempre più interconnesso. Per questo motivo, credo che stiamo entrando in una nuova era di partnership, in cui l'accesso alle informazioni e le interfacce applicative basate sul cloud diventeranno priorità chiave per molte aziende.
D'altra parte, questo creerà anche opportunità per offrire nuovi tipi di prodotti e soluzioni ai nostri clienti, con la capacità di fornire un rapido ritorno sugli investimenti.
L'accesso ai dati dei veicoli, che continuerà ad essere un argomento chiave nel nostro settore, deve evolvere verso soluzioni per il settore della riparazione e della manutenzione, e verso migliori algoritmi di previsione, al fine di ridurre al minimo il numero di guasti sulla strada e consentire servizi a valore aggiunto. In definitiva, contribuirà a rendere i processi operativi significativamente più produttivi e la società della mobilità più efficiente. Ci costringerà anche a ottimizzare i modelli operativi esistenti o a ripensarli completamente

In altre parole, diventare digitali sarà cruciale per massimizzare il nostro valore aggiunto per i clienti.
Dobbiamo anche pensare di riproporre nel settore B2B la stessa semplicità di interazione che tutti noi sperimentiamo nel settore B2C. Man mano che crescono le aspettative dei clienti dobbiamo essere in grado di rispondere con soluzioni digitali, ma anche con capacità del personale coinvolto, valorizzando quindi l’aspetto delle risorse umane, utilizzando la centralità del cliente come bussola per orientarci nelle risposte e nei servizi che offriremo.
 
Parliamo ora di officine: come cambierà il lavoro degli autoriparatori?
Il contenuto tecnologico all'interno dei veicoli sta crescendo rapidamente, non solo in termini di complessità ma anche di accesso ai dati. Dobbiamo sostenere le officine attraverso l'accesso alle informazioni, la formazione, il supporto online e con soluzioni diagnostiche o software. Significa anche che i meccanici devono essere in grado di procurarsi ricambi di nuovo tipo con la stessa velocità e la stessa facilità, con le quali reperiscono i componenti tradizionali.

Con questa rapida evoluzione della tecnologia, possiamo prevedere uno spostamento della domanda. Vedremo l'erosione dei volumi per alcuni prodotti o servizi tradizionali, mentre dobbiamo essere preparati per le nuove tecnologie. Per esempio, i veicoli completamente elettrici non richiedono la stessa routine di sostituzione dei filtri, mentre i veicoli ibridi richiedono prodotti per un sistema a doppia trazione, che utilizza sia componenti di trasmissione convenzionali sia elettrici.

Per ZF Aftermarket è fondamentale supportare i meccanici e le officine in questa evoluzione, offrendo agli autoriparatori informazioni tecniche e corsi di formazione e strumenti online. Crediamo anche che la collaborazione tra diversi campi di competenza diventerà sempre più importante per affrontare questa maggiore complessità.

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Tags: auto elettriche zf guida autonoma auto connessa

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