News | 31 March 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Auto e circolazione: in Italia è in atto una “demotorizzazione”

Lo indica il centro Studi Continental sulla base di dati forniti dall’Aci: nel nostro Paese le radiazioni dal Pra sono superiori alle nuove immatricolazioni

Diminuiscono le immatricolazioni, e – a sorpresa – aumentano le radiazioni. Tanto da portare a un saldo negativo del parco auto. Ecco la fotografia scattata in questi giorni dal Centro Studi Continental sui dati resi noti dall’Aci. Cifre alla mano, nel 2013 – indica un documento diffuso da Centro Studi Continental – il parco vetture circolanti in Italia ha perso 98.868 unità: se le nuove immatricolazioni sono state 1.308.922, le radiazioni dal Pra sono state infatti 1.407.790.

Tranne Trentino–Alto Adige, Piemonte, Lazio e Toscana (nelle quali il parco auto circolante nel 2013 è complessivamente cresciuto, con aumenti che vanno dalle 52.392 unità del Trentino–Alto Adige alle 25.702 unità della Toscana), in tutte le altre regioni italiane sembra essere in atto una tendenza alla demotorizzazione. Il calo più moderato si è avuto in Emilia Romagna (-1.625 unità), Valle d’Aosta (-2.545 unità) e Molise (-3.361 unità), mentre la diminuzione più vistosa è stata raggiunta in Sicilia (-30.752 unità), Puglia (-50.284 unità) e Campania (-58.664 unità).

Demotorizzazione”: un fenomeno tutto meridionale? A una prima occhiata sembrerebbe di sì. In realtà, avverte il Centro Studi Continental, anche in Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto il saldo tra nuove immatricolazioni e radiazioni è fortemente negativo.

Si tratta di un processo che nasce in primo luogo dalle oggettive difficoltà economiche nelle quali versa parte della popolazione italiana. Anche se si tratta di cifre ancora limitate, esiste comunque una fetta di popolazione che preferisce rinunciare all’auto perché non è più in grado di affrontare la spesa di sostituzione di un’auto ormai non più utilizzabile, oppure perché i costi di gestione (carburante, assicurazione, manutenzione, ecc.) sono sempre più elevati. La scelta – o, in qualche caso, la necessità – di rinunciare all’auto, scelta o necessità estrema, possono portare talvolta anche a non liberarsi dell’autoveicolo di proprietà, ma anzi a continuare a circolare, seppure in mancanza dell’assicurazione o senza le adeguate condizioni di sicurezza del veicolo, come emerge dai risultati dei controlli sempre più frequenti effettuati proprio su questi aspetti dalle forze di polizia.

In questo senso, il Centro Studi Continental si affretta a dichiarare che si tratta di comportamenti da stigmatizzare: “Gli autoveicoli – indica una nota diffusa da Centro Studi Continental - devono essere sottoposti a controlli periodici per garantire la sicurezza della circolazione. Vi sono anche accorgimenti che non costano nulla e che possono dare un contributo importante sia alla sicurezza che all'ambiente che al contenimento dei costi di esercizio degli autoveicoli, quali, per esempio, il controllo periodico dello stato e della pressione degli pneumatici”.

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