News | 03 July 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Accorpamento Pra – Motorizzazione: che fine ha fatto?

Ennesimo rinvio dell’auspicato accorpamento fra “Pubblico registro” e Motorizzazione. Con un problema in più: gli ingegneri per le revisioni non ci sono

Dopo un nuovo rinvio (il terzo, in ordine di tempo) ci si chiede che fine abbia fatto uno degli argomenti che l’attuale premier Matteo Renzi teneva sul proprio taccuino delle priorità: ci si riferisce all’accorpamento fra Motorizzazione e Pra, quest’ultimo – come si sa – gestito dall’ACI. Perché in Italia di sono due registri per i veicoli circolanti: uno, appunto, del Pubblico registro Automobilistico; l’altro della Motorizzazione. E sarebbe un provvedimento che, se attuato, permetterebbe di snellire non poco l’attuale farraginoso meccanismo della “gestione amministrativa” dei veicoli, che finora costa agli automobilisti il doppio. E che, dal punto di vista materiale, viene gestita in maniera sostanzialmente diversa: informatica quella del Pra, ben più complessa (bisogna recarsi di persona allo sportello per avere notizie su uno specifico veicolo) quella della Motorizzazione.

Ma andiamo con ordine. La prima volta che l’accorpamento fra i due Enti era stato annunciato fu a dicembre 2013, era contenuto nella Legge stabilità. Annuncio che, poi, venne fatto slittare ai mesi successivi. Cioè ad aprile 2014: quando una “voce” nella Spending Review contemplava la creazione di un archivio unico dei veicoli. Appunto: l’accorpamento fra Pra e Motorizzazione. Anche in quella occasione, nulla di fatto. Il terzo episodio di questa singolare telenovela (singolare ma reale!) è dei giorni scorsi. Pareva, infatti, che si giungesse a una soluzione, attraverso il disegno di legge sulla Semplificazione, relativa alla fusione fra i due archivi Pra – Motorizzazione. Forse, a qualcuno l’idea di smantellare in tempi brevissimi il Pra non è andata giù: per questo, era stata avanzata una proposta più “soft”: si poteva, cioè, eliminare il “Pubblico registro” in maniera graduale, e dal 2017: anche per dare modo all’ACI di organizzarsi.

Ma a confondere le acque, o meglio, a dare una nuova spallata alla soluzione che pareva essersi trovata, l’inizio del semestre italiano di presidenza UE. E di accorpamento Pra – Motorizzazione non se ne parla di nuovo più. A settembre sarà la volta buona? Staremo a vedere.

Intanto, la Motorizzazione continua ad accusare mancanza di ingegneri: e li avrebbe avuti, se l’accorpamento con il Pra si fosse fatto davvero. E sì, perché nei contenuti della riforma della Pubblica amministrazione era in previsione l’assunzione straordinaria di 150 ingegneri, il cui compito è particolarmente delicato: fra le mansioni alle quali sono chiamati, ci sono le revisioni periodiche dei veicoli pesanti, argomento oggi di scottante attualità come dimostra la strage di Acqualonga del 28 luglio 2013 e che, in questi giorni, ha portato all’arresto del fratello dell’autista e di due impiegati della Motorizzazione di Napoli. Per i controlli sugli automezzi pesanti, tuttavia, occorre un caposquadra inquadrato in Area III, di fatto assente. 

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Tags: PRA motorizzazione revisioni

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