News | 09 October 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Auto: i rappresentanti delle Case chiedono aiuti urgenti; il Governo esclude incentivi ma punta sull’ecosostenibilità
Crisi dell’auto in Italia: occorrono provvedimenti di sostegno nei confronti di un settore che, a causa della perdurante crisi, è tornato indietro di 35 anni e ha subito un drastico calo nelle immatricolazioni. Misure urgenti che vengono richieste a gran voce dai rappresentanti delle Case auto, e che sono state ribadite nel convegno “Auto e mobilità per il rilancio del Paese”, organizzato da Centro Studi Promotor che si è svolto martedì a Roma. Destinatari principali degli aiuti al settore auto, sono le istituzioni pubbliche, chiamate a fornire un aiuto concreto che in altre Nazioni viene attuato. “Non ci sarebbe nulla di scandaloso nell'adottare incentivi all'auto anche in Italia - ha affermato nel suo discorso introduttivo il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano - visto che tali misure vengono adottate con buoni risultati in Francia e Spagna”. ”La ripresa del mercato automobilistico italiano - spiega Gian Primo Quagliano - è essenziale per il rilancio della mobilità nel nostro Paese. Il mercato automobilistico italiano è tornato indietro di 35 anni, con un calo delle immatricolazioni sui livelli antecrisi del 47,7%. In tutto il mondo invece, il mercato automobilistico continua a crescere, e nel 2014 le vendite mondiali supereranno quelle del 2013. La situazione italiana rappresenta quindi un'anomalia nel quadro mondiale, e necessita di un intervento urgente delle istituzioni, perché è anche attraverso la ripresa del mercato automobilistico che si esce dalla crisi”.

Un’affermazione grave quanto categorica, nella quale è chiara la richiesta di un intervento diretto da parte dei rappresentanti pubblici. Alla dichiarazione di Quagliano fa eco quanto indicano i vertici nazionali delle Case auto a proposito degli effetti del drastico calo dei consumi nei confronti dell’indotto: ”Gli effetti della crisi - dichiara Massimo Nordio, direttore generale e amministratore delegato di Volkswagen Group Italia nonché presidente di UNRAE - sono stati devastanti sull'organizzazione distributiva del mercato automobilistico, che ha visto negli ultimi due anni la chiusura di 500 concessionarie, con una perdita di occupazione di circa 15.000 posti di lavoro”. 

E la risposta delle istituzioni non si fa attendere, ma non è del tutto corrispondente alle richieste dei rappresentanti delle Case auto. In buona sostanza, il Governo ascolta il campanello d’allarme che arriva dal settore auto in merito alla richiesta di aiuti concreti; tuttavia, più che di incentivi, si potrà parlare di altri provvedimenti, quali defiscalizzazione e semplificazione da inserire in un contesto relativo a progetti di promozione della mobilità “eco friendly”. E’ quanto indica Riccardo Nencini, viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, presente al convegno organizzato da Centro Studi Promotor. Riguardo alla richiesta di concedere nuovi incentivi, il rappresentante del dicastero di Maurizio Lupi precisa che “Nello 'Sblocca Italia’ non sono previsti incentivi, né per l'auto ne' per l'edilizia privata”. L’orientamento del Governo, indica Nencini, è rivolto verso misure di promozione della mobilità “pulita”: “La tendenza è quella di affiancare sempre più alla mobilità una maggiore attenzione a tutto ciò che si muove nel campo ecologico”. A questo proposito, il viceministro ha annunciato che “Per la prima volta nel piano città, all'interno della Legge di Stabilità, sarà inserita la possibilità di prevedere per edifici pubblici e privati colonnine di ricarica delle auto elettriche”.

In buona sostanza: se gli aiuti arriveranno, saranno rivolti allo sviluppo della mobilità eco friendly. E però, le Case auto e l’indotto non sono fermi in questo senso. Alessandro De Martino, amministratore delegato di Continental Italia: “Vi sono innovazioni tecnologiche in avanzato stato di sperimentazione che promettono di rivoluzionare la mobilità per come viene percepita oggi, basti pensare alla guida autonoma. Anche da questo punto di vista il legislatore deve essere più attento alle esigenze del settore automobilistico, e far seguire allo sviluppo tecnologico anche appropriate innovazioni normative che ne rendano possibile l'applicazione sui mezzi che guidiamo tutti i giorni”. “L'industria dell'auto - aggiunge Bruno Mattucci, amministratore delegato di Nissan Italia - è già pronta alle sfide poste dalla mobilità ecologica. La tecnologia c’è già, mancano però norme e infrastrutture”.

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Tags: Centro Studi Promotor econometrica

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