News | 29 January 2015 | Autore: Francesco Giorgi

Import–export di parti e componenti autoveicolo: per l’Italia bilancia commerciale in positivo

ANFIA scatta una fotografia sui flussi commerciali con l'estero dei componenti e delle parti per autoveicoli. Saldo attivo per un valore di circa 5,84 miliardi di euro.



Nei primi 9 mesi del 2014, le esportazioni di componenti autoveicoli – che rappresentano il 5% dell’intero export (laddove nei primi 6 mesi dell’anno il valore percentuale era del 5,2%) – hanno conosciuto un incremento dell’1,8% sullo stesso periodo del 2013 (anno nel quale la filiera parti autoveicolo, avendo totalizzato 19,27 miliardi di euro, era cresciuta del 5,7% sui valori del 2012). E anche le importazioni – che incidono per il 3,3% - crescono, in questo caso del 4,9%, con un valore di 8,83 miliardi di euro. Nel complesso, il saldo attivo della filiera componenti autoveicolo è di circa 5,84 miliardi di euro. E’ la fotografia dei flussi commerciali con l’estero di componenti e parti per autoveicoli scattata da ANFIA su dati Istat e che viene resa nota in queste ore.

Export di componenti autoveicolo: per l’Italia segnali positivi

Più nel dettaglio, l’analisi ANFIA relativa al periodo 1 gennaio – 30 settembre 2014 indica, relativamente al capitolo export verso i Paesi UE, un valore di 10,26 miliardi di euro, un’incidenza del 69,9% dell’intero export componenti e una crescita del 4,5% rispetto allo stesso periodo del 2013. L’avanzo commerciale è di 3,73 miliardi di euro; positivo (+2,1 miliardi di euro) anche il saldo delle esportazioni verso i mercati extra – UE, il cui valore ammonta a 4,41 miliardi di euro.

Riguardo ai mercati di destinazione, indica ANFIA, la classifica delle esportazioni di componenti autoveicoli dalle aziende produttrici italiane vede, al primo posto, la Germania (3,05 miliardi di euro, quota: 20,8% del totale), seguita da Francia (11%), Spagna (7,7%), USA (7,3%) e, a breve distanza, Gran Bretagna (7%); a seguire, Polonia (6,7%), Turchia (3,8%), Brasile (2,8%), Austria (2,7%), Belgio (2,3%), Repubblica Ceca e Serbia. Le esportazioni di parti autoveicolo verso i Paesi NAFTA (Stati Uniti, Canada e Messico) rappresentano un valore di 1,36 miliardi di euro, sono in crescita del 22% - anche grazie alla creazione di FCA Fiat Chrysler Automobiles – e hanno determinato un saldo attivo di 1,04 miliardi di euro. Verso l’area Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela; Paesi associati: Bolivia, Cile, Perù, Colombia ed Ecuador) dall’Italia sono stati esportati componenti per autoveicolo per 468 mln di euro, in calo del 35% rispetto ai primi nove mesi del 2013, ma con un saldo attivo di 386 mln.

Relativamente all’Asia, il primo mercato di riferimento per le esportazioni di parti autoveicolo dall’Italia è la Cina, per un valore di 255 milioni di euro e un aumento del 4,3% in confronto al periodo gennaio – settembre 2013; il saldo, tuttavia, è negativo (-513 milioni di euro), anche a causa dell’aumento delle importazioni dalla Cina che sono cresciute nei primi nove mesi 2014 del 22,3%. Positivo l’export verso il Giappone che cresce del 23,6% (171 milioni di euro, con un saldo positivo di 24,9 mln) e verso l’India del 22% (165 milioni di euro, 33 milioni di saldo positivo). Nei paesi dell’area ASEAN (Malesia, Indonesia, Vietnam, Cambogia, Singapore, Tailandia, Filippine, Bruma, Brunei, Laos) le esportazioni di componenti “made in Italy” arrivano appena a 78 milioni di euro (in calo del 26% rispetto ai primi 9 mesi 2013). Nell’area ASEAN, dopo la contrazione del 2009 (-9,5% sul 2008), la domanda di autoveicoli ha registrato una crescita costante, tanto che nel 2013 si è avuto un nuovo record di vendite, con più di 3,5 milioni di unità e un incremento del 2,6%, dopo quello del 34% registrato nel 2012 sul 2011. Va detto, in ogni caso, che si tratta di un mercato nel quale le aziende giapponesi predominano: non è facile, dunque, la penetrazione da parte delle realtà europee e italiane in particolare.

Pezzo per pezzo, ecco la classifica dell’export per componenti autoveicolo

Riguardo alle “macroclassi” di componenti autoveicolo, è il comparto parti meccaniche (compresi accessori e vetri) ad avere totalizzato la maggior parte delle esportazioni, con il 65,7% del del valore dell'export (-0,8% da gennaio – settembre 2013) per un valore di 9,6 miliardi di euro e un saldo attivo di 5,06 miliardi. Al secondo posto si trova il comparto motori, per un valore di 2,9 mld di euro (+12% su gennaio - settembre 2013), che pesa per il 20,1% sul totale esportato della componentistica (18,3% la quota di un anno fa) e un saldo attivo di oltre 1 miliardo di euro. Saldi positivi, fra i principali mercati di destinazione dei motori “made in Italy”, per l’export verso USA, Polonia, Spagna, Austria, Gran Bretagna, Turchia, Serbia, Sud Corea e Giappone  (Germania e Francia rappresentano il terzo e il quarto mercato di destinazione del comparto motori, dopo Usa e Polonia, ma presentano saldi negativi). Al terzo posto della classifica delle esportazioni per macroclassi di componenti autoveicolo c’è il comparto pneumatici e parti in gomma, che presenta un valore di export pari a 927 milioni di euro (-2,6% dai primi nove mesi del 2013) con un saldo negativo di 362 milioni di euro. In questo caso, il saldo delle esportazioni (per ordine di grandezza) relativamente a pneumatici nuovi e rigenerati (escludendo camere d’aria e parti in gomma destinate principalmente agli autoveicoli) è positivo verso USA, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Austria, Svizzera, EAU (Francia, Turchia e Olanda rappresentano rispettivamente il secondo, il sesto e il settimo mercato di destinazione del comparto pneumatici ma presentano saldi negativi). E’ da segnalare che le principali aziende di produzione pneumatici possiedono presenze produttive in tutti i Continenti e nell’area UE, e a hanno rafforzato la loro presenza nei Paesi dell’Est Europeo (Polonia, Romania, Rep. Ceca, Slovenia) con produzioni destinate in tutta Europa.

Saldo positivo (circa 162 milioni di euro) e un valore di oltre 1,15 miliardi di euro (+4,5% sui primi mesi 2013), infine, riguardo al comparto componenti elettrici. Fra i principali mercati di destinazione, Germania, Francia, Gran Bretagna e Spagna presentano saldi positivi; in settima posizione fra i Paesi extra – UE ci sono gli USA: anche qui, saldo positivo.

Le importazioni di parti autoveicolo verso l’Italia

Il valore delle importazioni di parti e componenti per autoveicoli verso l’Italia, nei primi nove mesi 2014, ha un valore di 8,8 miliardi di euro, in aumento del 4,9%. Con 6,5 miliardi di euro, e una crescita del 4,2%, i mercati UE pesano per il 74% sul valore totale delle importazioni di componenti autoveicolo. In questo caso, la classifica delle importazioni verso l’Italia vede al primo posto la Germania (valore di 2,3 miliardi di euro e una quota del 26% sul totale), seguita da Francia (13% di quota), Polonia (9,4%): questi tre mercati rappresentano, complessivamente, il 48,4% delle importazioni. Al quarto posto troviamo la Cina (8,7% di quota), seguita da Spagna (4,2%), Turchia (4,1%) e Repubblica Ceca (3,3%).
L’analisi delle importazioni per macroclassi di parti autoveicolo vede al primo posto le parti meccaniche (pesano per il 51,8% sulle importazioni), davanti ai comparti motori (21,6% del valore complessivo dell’import), pneumatici (14,6%) e componenti elettrici (11,1%).

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Tags: ANFIA aftermarket

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