Approfondimenti | 26 March 2015 | Autore: Francesco Giorgi

Bollo auto storiche: “no” definitivo dalla Legge di Stabilità alle agevolazioni per le ultraventennali. La protesta corre sui social
“Bollo” auto storiche: le regioni devono adeguarsi alla nuova Legge di Stabilità approvata nei giorni scorsi dal Governo. Questo, in buona sostanza, significa che tutti gli automobilisti proprietari di vetture ultraventennali dovranno pagare la tassa di proprietà “piena”.
Tutti: anche quelli che risiedono nelle regioni “dissidenti” che si erano dichiarate contrarie al provvedimento (leggi la notizia) e avevano manifestato la volontà di proseguire nel pagamento del bollo agevolato per auto e moto ultraventennali. Resteranno, come sempre, esentati dagli obblighi contenuti nella nuova Legge di Stabilità i veicoli ultratrentennali.


Ecco, di seguito, quanto indica la Gazzetta Ufficiale dello scorso 28 febbraio in materia di tassa di proprietà per i veicoli ultraventennali.

La Legge di Stabilità 2015 (art. 1, comma 666), abrogando i commi 1 e 2, articolo 63, Legge n. 342/2000, ha stabilito che a decorrere dal 2015 è soppressa l'esenzione dal bollo per autoveicoli/motoveicoli "storici", costruiti da oltre 20 anni.
In particolare, rimane confermata l'esenzione dal bollo, prevista dal comma 1 del citato art. 63, a decorrere dal trentesimo anno di costruzione dell'autoveicolo/motoveicolo.
Alcune regioni, prima dell'entrata in vigore della disposizione di cui al citato articolo 1, comma 666, Legge n. 190/ 2014, avevano introdotto l'esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per autoveicoli e motoveicoli di particolare interesse storico e collezionistico ed avevano assoggettato tali veicoli ad una tassa di possesso forfettaria.
Con l'entrata in vigore della Legge di stabilità 2015 dette regioni avevano sostenuto che le norme di favore da esse introdotte continuavano a trovare applicazione, nonostante la legge statale avesse disposto l'eliminazione dell'esenzione dal pagamento.
Con question time 25 febbraio 2015 il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha diversamente precisato che la regione non può disciplinare la materia in contrasto con la norma statale e che, quindi, non può prevedere esenzioni a meno che la legge statale non lo disponga”.

 
In molti ricordano le proteste sollevate negli ultimi mesi da gran parte dell’opinione pubblica in merito alla decisione (impopolare) del Governo di far pagare il “bollo” pieno anche per i veicoli ultraventennali: un provvedimento destinato, oltre che ad alimentare (come in effetti è stato) notevoli polemiche, anche a creare parecchi malumori negli operatori della filiera.
Va ricordato che il settore delle “veterane” muove decine di migliaia di addetti ai lavori, fra artigiani (meccanici, carrozzieri, elettrauto), club, scuderie e associazioni.
Lo stesso ASI (Automotoclub Storico Italiano) aveva spiegato come il provvedimento del Governo non sarebbe stato di alcuna utilità. Come primo punto, l’Automotoclub Storico Italiano indicava con precisione quanti sono i veicoli ultraventennali che godono delle agevolazioni fiscali: 510.000, “E non già altre entità apparse o comunicate erroneamente su mezzi di comunicazione”. Se, proseguiva l’Asi, si considera che il 15% di questi è stato demolito, poiché non meritevole di conservazione, ed un altro 10% esentato poiché nel frattempo ha raggiunto i 30 anni e come tale meritevole del beneficio anche se non storico, la cifra scende a 375.000 (cifra stimata al 31 dicembre 2013), cioè il 25% in meno: un parco auto che consentirebbe all’erario entrate di 56 milioni di euro provenienti dal pagamento del bollo. In sintesi, la stima Asi prevedeva che sarebbero non più di 50.000 gli automobilisti che deciderebbero in ogni caso di tenersi il proprio veicolo, anche con le tasse “piene”, il che porterebbe lo Stato ad incassare appena 7,5 milioni di euro. Pochissimo in confronto a quanto si verrebbe a perdere, soprattutto riguardo all’indotto.

La volontà di portare avanti la protesta popolare nei confronti del Governo, in effetti, non si esaurisce con l’approvazione della Legge di Stabilità: attraverso i canali social (Facebook in primis: a questo link la pagina dedicata) viene organizzata una grande manifestazione popolare – in programma nelle prossime settimane – con l’intenzione di far sentire la propria voce. Una “marcia su Roma” che finora conta più di 300 adesioni. Staremo a vedere.


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