Articoli | 29 October 2021 | Autore: Cristina Palumbo

​FIR: il valore aggiunto della certificazione

Il lancio del progetto Motore Rigenerato Certificato FIR: nuove opportunità di business per i rettificatori.


Lo scorso 2 ottobre, presso il Savoia Regency Hotel di Bologna, si è tenuta la convention annuale FIR: un evento che ha permesso di confrontarsi nuovamente di persona sui progetti e le attività del gruppo, in primis con la presentazione del progetto Motore Rigenerato Certificato FIR.
 

Perché certificare un motore revisionato

Le origini di questo progetto e la volontà di farne uno strumento capace dare consapevolezza ai professionisti del settore, così come agli utenti finali, rispetto alla professionalità, al valore e alla qualità del lavoro svolto sono state raccontate in maniera molto chiara da Alice Celegato, presidente uscente di FIR.

“È indispensabile differenziare il nostro motore dalla concorrenza e in particolare da quella che danneggia la nostra categoria – dichiara Alice Celegato. Ho desiderato fortemente portare in FIR un’idea differenziante, abbandonando l’opportunità di svilupparla con la mia azienda, come singola, perché credo che la differenza la possiamo fare insieme, noi rettifiche FIR unite da un marchio che ad oggi è anche registrato e aderenti al progetto di Motore Rigenerato Certificato FIR, che ben gestito è la vera chiave di svolta.”

Innanzitutto occorre fare un po’ di chiarezza, perché spesso il mercato è confuso da diciture che sembrano simili, ma che celano differenze fondamentali. Il nome commerciale è “motore revisionato”, ma dietro questo nome spesso vengono messi insieme prodotti rigenerati, revisionati, ricostruiti e usati, creando di fatto una mancanza di trasparenza rispetto alla qualità del lavoro e alla professionalità dei rettificatori.
Ciò che si vuole ottenere con questa certificazione FIR, dunque, è la creazione di una nuova consapevolezza anche fra gli addetti ai lavori (i meccanici) rispetto al prodotto che stanno acquistando, dando valore alla qualità del prodotto.

Inoltre, un motore certificato è tracciabile, dando così una garanzia a chi lo monta rispetto a eventuali possibili problemi. Se infatti un’officina acquista un motore genericamente definito “revisionato” e non certificato, potrebbe ritrovarsi a installare semplicemente un prodotto usato o solo parzialmente rigenerato, senza saperlo. Poiché però la responsabilità legale in caso di problemi è dell’installatore, ecco che utilizzare un prodotto certificato permette di mettersi al riparo da eventuali reclami.
Inoltre, il fatto che la certificazione non sia del singolo rettificatore ma di un’associazione che rappresenta l’intera categoria, offre una sicurezza e una immagine di professionalità maggiore.
 

Uno strumento di vendita

Vale la pena sottolineare che il progetto offre anche una grande opportunità ai rettificatori, perché li dota di uno strumento che commercialmente può essere ben speso sul mercato. “I nostri associati – spiega Alice Celegato – sono ottimi professionisti, ma tradizionalmente non sono dei commerciali e spesso non riescono a far riconoscere il valore del lavoro che fanno”.
La certificazione dunque diventa un elemento distintivo sul mercato che permette di far capire che non tutti i revisionati sono uguali e che dietro alla certificazione di un motore ci sono materiali di qualità, ricambi e professionalità. “Con questo progetto
– spiega Alice Celegato - puntiamo a creare una potente unicità per gli associati, che possa contribuire ad aumentare i margini di vendita dei servizi e attrarre nuovi clienti”.

È importante anche inquadrare questo progetto in un contesto più globale. Per definizione, i prodotti rigenerati sono “green”, cioè eco-sostenibili, perché riducono gli sprechi e danno nuova vita ai prodotti, con un forte risparmio a livello economico e di materiali. Un tema, quello dell’eco-sostenibilità, oggi sotto gli occhi di tutti e in forte crescita. Potersi presentare sul mercato con un motore revisionato certificato, dunque rappresenta un plus-valore da evidenziare, tanto agli occhi delle officine quanto a quelli dei clienti finali.
A supporto del progetto, FIR, mette a disposizione degli associati anche una serie di strumenti di comunicazione (a livello di insegne, cartellonistica e pamphlet per i clienti) che possono spiegare il valore aggiunto di un motore revisionato certificato FIR.
 

Un portale dedicato

Il progetto si concretizza con la realizzazione di un portale di facile utilizzo, presentato alla convention da Simone Iannone, project manager Indipendent Expert.
Qui l’associato dovrà semplicemente caricare la matricola e i dati del motore per poter poi stampare il certificato FIR, dove vengono riportate tutte le fasi di lavorazione e indicato quali sono i componenti sostituiti.

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Tags: rettifica FIR

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