News | 26 January 2024 | Autore: Cristina Palumbo

Insieme per un Data Act che tuteli e normi un libero ed equo accesso ai dati

Le associazioni che rappresentano i produttori e distributori indipendenti di componenti e ricambi, le officine, i fornitori di attrezzature e di servizi tecnologici, le società di noleggio, il settore assicurativo e i consumatori, in totale l’80% del settore in Europa, lancia un appello alla presidente della Commissione Europea Von der Leyen per l’emanazione urgente di un regolamento di settore sull'accesso ai dati dei veicoli, in lavorazione ormai da otto anni.


Promossa dall’ISP (Indipendent Service Provider) Group, la conferenza stampa internazionale dello scorso 19 gennaio a Bruxelles ha voluto non solo fare il punto sulla situazione attuale del mercato ma anche rappresentare un momento di sensibilizzazione per l’opinione pubblica e i legislatori europei sulla necessità di fissare un quadro normativo con il Data Act che possa tutelare pari opportunità di accesso ai dati del veicolo e la loro condivisione.

Alla conferenza erano presenti rappresentanti di settori diversi del mondo automotive, che hanno potuto così illustrare da diverse angolature la necessità e l’urgenza di procedere con una legislazione ad hoc per il settore automotive.

Questi i relatori della tavola rotonda: Karsten Schulze, presidente dei servizi tecnici di ADAC (l’Automobile Club tedesco); Tim Albertsen, CEO di Ayvens (ex ALD Automotive - LeasePlan); Yann Arnaud, responsabile del customer service e innovazione di Macif (gruppo assicurativo francese); Raghunath Banerjee, vicepresidente di Data Solutions di Bridgestone; Benjamin Krieger, segretario generale di Clepa.

Come evidenziato da Karsten Schulze, di ADAC siamo oggi in un momento critico dell’evoluzione tecnologica nel nostro settore. L’accesso e la condivisione dei dati in altri settori economici è già molto diffuso e porta benefici su tutti i fronti, mentre nel settore automotive siamo ancor troppo indietro, in una situazione di monopolio che va smantellata.

L’appello fatto dalle varie associazioni alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen è dunque quello di intervenire e presentare urgentemente la proposta legislativa sull'accesso ai dati di bordo, prima che le nuove normative che entreranno in vigore a luglio possano “congelare” qualsiasi ulteriore iniziativa, perché il Data Act è una norma che tutela tutto il mercato: dai consumatori a fornitori di servizi e alle industrie legate al mondo della riparazione indipendente e permette una reale libera concorrenza.

Perchè serve una legislazione ad hoc?

L’evoluzione tecnologica e i trend automotive che spingono verso l’elettrificazione del circolante e la guida autonoma sono due degli elementi che stanno dando vita a una mole enorme di dati generati dai veicoli e che devono essere gestiti in maniera corretta.

Le questioni sono molteplici: stiamo parlando della necessità di avere i dati per attivare le diagnosi predittive, onde realizzare veicoli sempre più sicuri ed efficienti.

Stiamo parlando della necessità per le aziende di gestione di servizi di poter avere le informazioni necessarie per implementare e rendere sempre più efficienti e competitivi i propri servizi, che siano rivolti all’utilizzatore finale o ai professionisti del settore (da riparatori a gestori di flotte, assicurazioni eccetera).

Stiamo parlando della necessità di tutelare i consumatori nel loro diritto di scelta e di equità: se il servizio di accesso ai dati non è regolamentato adeguatamente e gli operatori indipendenti sono costretti a comprare i dati a costi troppo elevati, tutto ciò ricadrebbe sui consumatori sui quali verrebbero riversati tali costi, eliminando di fatto la libera concorrenza e la possibilità del cliente finale di scegliere tra case auto e operatori indipendenti.

Stiamo parlando della necessità di avere le informazioni necessarie per attivare un reale sviluppo tecnologico e di conseguenza opportunità di business. Tim Albertsen ad esempio sottolinea come le quantità di dati generati siano enormi, ma attualmente non ci sono piattaforme digitali che possano utilizzarle per fornire servizi flessibili ed efficienti.

Gli fa eco Yann Arnaud, che evidenzia come oggi si sia di fronte a pochi “giganti” (“major data collector”), software house che hanno accordi con le case auto e monopolizzano il settore e che in questo modo non lasciano spazio ad altri e impediscono al cittadino comune di sapere cosa succede e come vengono gestiti i suoi dati.

A sostenere la necessità di condivisione dei dati e di regolamentazioni che permettano di farlo in maniera equa è Raghunath Banerjee, perché solo così si potranno avere collaborazioni proficue per la sicurezza su strada, il comfort di guida, la riduzione dei costi e delle emissioni di CO2 eccetera.

Dati che non solo devono essere condivisi ma resi accessibili grazie a una standardizzazione degli stessi anche da parte dei diversi costruttori auto. Più dati si hanno a disposizione, più capacità ci possono essere di offrire servizi adeguati a una mobilità sicura e sostenibile.

Con 113 milioni di auto connesse in Europa, la domanda è: siamo pronti oggi a gestire la mole di dati generata da questa situazione? La risposta di oggi è no e proprio per questo viene sottolineato da tutti è necessaria una legislazione ad hoc per il mondo automotive, perché è l’unico modo per spingere sull’evoluzione tecnologica di questo comparto, ed è oggi il momento di farlo prima che l’attuale monopolio delle case auto renda sempre più difficile per gli altri fare questo salto, tagliando di fatto le gambe all’evoluzione del settore, alla qualità dei servizi offerti dal mercato indipendente e dai costi da sostenere, conclude Benjamin Krieger, Segretario Generale CLEPA.

In sintesi, il Data Act è fondamentale, ma deve anche rispondere alle esigenze reali e immediate del settore, quindi il quadro normativo deve poter essere aggiornato e aggiornabile.

Nel comunicato stampa congiunto rilasciato dopo la conferenza viene così sintetizzato lo scopo dell’incontro:

“I consumatori europei, i servizi automobilistici indipendenti e i fornitori di mobilità si mobilitano per un intervento urgente della Commissione per la legislazione sui dati dei veicoli.

• I fornitori di servizi indipendenti e i consumatori europei ribadiscono il notevole potenziale per una mobilità più sicura, più intelligente e più conveniente che viene sacrificato a causa della mancanza di norme regolamentate accesso ai dati del veicolo.

• I produttori di veicoli hanno un controllo quasi monopolistico sui dati generati dai veicoli di proprietà dei consumatori e delle imprese europee. Ciò limita fortemente la gamma di servizi innovativi che i fornitori indipendenti di servizi potrebbero fornire, se avessero un accesso equo ai dati dei veicoli.

• Il gruppo chiede alla presidente Von der Leyen di presentare urgentemente la proposta di regolamento sull’accesso ai dati del veicolo, che è in lavorazione da otto anni".

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