News | 07 April 2015 | Autore: Paolo Bruschi

Dumping: Bosch patteggia
"Sin dall'inizio del processo, Bosch ha cooperato pienamente con le autorità statunitensi, e il fatto che tali disdicevoli comportamenti siano potuti accedere non può che spingere l'azienda ad aumentare i controlli dei processi interni all'azienda." 
Questo il commento di Linda Beckmeyer, portavoce di Robert Bosch GmbH, dopo che il più grande fornitore indipendente al mondo di componenti per l'industria automobilistica ha accettato di dichiararsi colpevole e pagare una multa di  57,8 milioni di dollari per frode e manipolazione di gare d'appalto - come si legge nel comunicato del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti - e per aver fissato i prezzi e le offerte di  candele, sensori di ossigeno e motorini di avviamento venduti ai produttori di automobili e di motori a combustione interna negli Stati Uniti e altrove. 
 
Secondo l'accusa,  depositata  presso la Corte Distrettuale del Michigan, Bosch avrebbe, dal 2000 al 2011, ottenuto forniture irregolari di alcuni componenti vendute a costruttori come DaimlerChrysler, Ford, General Motors e Volkswagen.
Il patteggiamento sarà comunque soggetto ad approvazione del tribunale.
 
L'accusa contro Bosch è solo l'ultima emersa nel corso delle indagini per comportamenti anticoncorrenziali nel settore della componentistica auto. Bosch è la terza società con sede in Europa coinvolta in questa inchiesta: in tutto sono 34 le aziende che si sono già dichiarate colpevoli di dumping, accettando di pagare una somma complessiva di quasi 2,5 miliardi di dollari. 

Photogallery

Tags: bosch

Leggi anche