Audi sarà la prima Casa automobilistica a utilizzare, a partire dal prossimo anno, un turbocompressore potenziato elettricamente in un modello di serie: si tratterà del Suv ammiraglia Q7 (il nome ufficioso del nuovo modello è SQ7).
Il costruttore tedesco aveva testato la tecnologia l’anno scorso sul suo concept RS 5 TDI, verificando che la potenza del motore 3.0 litri V-6 diesel era incrementata da 313 a 385 CV.
La tecnologia sarà fornita ad Audi dall’azienda francese Valeo, che da molti anni (come del resto altre mutinazionali quali Honeywell e BorgWarner) sta mettendo a punto questo sistema, su cui hanno posato gli occhi anche Ford e Honda.
 
A differenza dei turbocompressori azionati dai gas di scarico, questi volumetrici sono mossi da un motore elettrico che fornisce una risposta istantanea rispetto a quella dei turbo tradizionali. Utilizzando motori elettrici a riluttanza variabile la risposta diventa da tre a cinque volte più rapida rispetto al turbocompressore azionato dai gas di scarico. Comparata alla soluzione del classico turbo, questa caratteristica permetterebbe di ridurre ulteriormente la cilindrata (e dunque i consumi) dei motori a parità di potenza.


I detrattori di questa tecnologia si dicono perplessi sul fatto che possa funzionare regolarmente con tensioni di 12 V: Valeo asserisce che non ci sono controindicazioni per tale voltaggio, ma che il sistema sarà proposto anche per i più esigenti costruttori e tuners con tensioni quadruplicati. E questo significherebbe, per la produzione di serie, dover introdurre sui veicoli costose architetture a 48 V.

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