Approfondimenti | 28 March 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Strumenti di diagnosi: Delphi suggerisce gli accorgimenti per riconoscere dispositivi e software “pirata”

Una guida al falso (nemmeno tanto… d’autore): apparecchi di diagnosi e software fasulli, spesso assemblati e programmati in maniera grossolana. Ma come riconoscerli? Ci aiuta Delphi

Fra gli strumenti più preziosi a disposizione del tecnico d’officina, un ruolo di primo piano – anche alla luce delle attuali tecnologie powertrain – è riservato alle attrezzature di diagnosi di elevata qualità. Un corretto impiego di questi apparecchi, che permettono di collegarsi ad un veicolo ed eseguire un programma software che identifica con precisione l'origine di un problema, permette all’autoriparatore un notevole risparmio in termini di tempo e denaro, e semplifica notevolmente l'intero processo di manutenzione e riparazione del veicolo.

Il problema, nel settore degli strumenti di diagnosi per officina, nasce quando l’apparecchio fornisce informazioni non autorizzate. Si tratta, in questo caso, di una questione di pirateria di software, un problema di contraffazione sempre più crescente , in cui i falsari clonano e vendono hardware e software di diagnostica per l'aftermarket.

Di questo problema si occupa, qui, Delphi, con una serie di consigli dedicati all’autoriparatore su come riconoscere un software e dispositivo clonato (“pirata”): i suoi tecnici indicano che i contraffattori clonano la programmazione software e poi la vendono con l'hardware oppure online.

 
 
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Il 99% di hardware e software contraffatti, indica Delphi, vengono venduti online.

Una diagnosi corretta dipende dalla precisione delle informazioni contenute nel software e dalla capacità dell'hardware di leggere in modo corretto le informazioni  trasmesse dal veicolo.

E’ importante l’impiego di hardware e software non contraffatti e di qualità, perché l’impiego di strumenti e programmi “pirata” può compromettere l'integrità del veicolo durante la diagnosi e la riparazione, nonché un rischio potenziale  per la sicurezza. Inoltre si rischia di danneggiare l'hardware ed invalidare la garanzia. Inoltre, al verificarsi di un problema dopo l’utilizzo di un software “pirata” o una licenza contraffatta, l’azienda che sviluppa software (in questo caso Delphi) non è responsabile del prodotto clonato o del software “pirata”.

Solo se il meccanico ha acquistato un hardware di diagnostica da un fornitore approvato dall’azienda produttrice (qui Delphi) e il software ufficiale sia stato aggiornato con un codice di licenza valido, solo in questo caso il tecnico autoriparatore può considerarsi assolutamente sicuro che il software sia aggiornato e che le informazioni in esso contenute siano valide. Solo in possesso di una licenza “ufficiale”, inoltre, si può essere sicuri di avere accesso alle più recenti soluzioni di Delphi, formazione, supporto di esperti , e garanzia a vita.

Delphi mette in guardia l’autoriparatore con un piccolo suggerimento su come distinguere “a occhio” un software contraffatto: il colore del Cd contraffatto è rosa. In secondo luogo, durante l'installazione con uno dei CD pirata il PC  potrebbe trasmettere messaggi di errore. Quando il CD viene inserito in un altro PC, lo stesso errore si verifica, rendendo il CD inutilizzabile.


CACCIA ALLE DIFFERENZE: COME RICONOSCERE
IL DISPOSITIVO “FASULLO”


Una “caccia alle differenze”, poi, permette di distinguere già a una prima occhiata l’apparecchio fasullo da quello originale Delphi. Un “logo” di scarsa qualità posizionato chiaramente male sul dispositivo contraffatto; la diversa fattura dell’apparecchio (ad esempio: se si tiene il dispositivo in mano si può sentire subito la differenza, dato che il prodotto ufficiale Delphi ha una superficie nera gommata di facile presa, mentre la copia è fatta di plastica dura ed economica); il dispositivo ufficiale Delphi presenta la parte superiore in tinta alluminio opaco liscio, mentre la contraffazione è in colore argento lucido maculato; e ancora: Delphi DS150E VCI include la connettività completa di Bluetooth - le versioni contraffatte non ce l’hanno. Se il VCI non è abilitato al Bluetooth , questo è un segno sicuro che si possiede un prodotto non ufficiale. L’elenco delle differenze sostanziali prosegue: sul retro del nuovo dispositivo VCI, il numero di serie a 6 cifre inizia con 30, e sul fondo dell’etichetta si legge “Made in Svezia”. Se l’etichetta dice “Made in China”, allora si tratta di un prodotto contraffatto, e anche il marchio CE è falso (come ormai tutti sanno, indica “China Export”, ed è differente nelle dimensioni dal “CE” comunitario). Passiamo al peso: il dispositivo ufficiale Delphi misura 485 g. L'hardware copiato utilizza materiale più economico e di bassa qualità e pesa solo 445 g: questo è dovuto a componenti di qualità inferiore e funzionalità mancanti come il Bluetooth: i componenti di qualità inferiore possono dare origine a potenziali problemi elettronici, surriscaldamento e scarsa durata. Ancora: ai piedi del dispositivo, vi è una scheda microSD che aumenta la capacità di memoria del dispositivo: se non c'è la scheda, o se il dispositivo è contraffatto, non sarà in grado di tracciare gli eventi, limitando in modo grave la capacità di diagnosticare correttamente. Il DVD contenente il software non ufficiale non è un vero e proprio DVD, e spesso riporta un’immagine a buon mercato. E’ importante non utilizzare CD contraffatti nel proprio computer: esiste un grave rischio per la sicurezza del PC. In ultimo, se il software richiede di eseguire separatamente un programma di attivazione, allora è un software non ufficiale e probabilmente potrà danneggiare il PC.
 
 



 
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