News | 22 July 2022 | Autore: Cristina Palumbo

ZF: l’aftermarket e la mobilità del futuro

ZF si confronta con la mobilità del futuro: digitalizzazione, connettività e gestione dei dati sono i temi caldi del momento.

Automechanika 2022: Forum 1 stand A01
 
Un incontro virtuale con la stampa ha rappresentato per ZF l’occasione ideale per fare il punto sulla visione strategica di questo gruppo e sul suo ruolo attivo nella trasformazione del settore verso la mobilità del futuro.

Non si è parlato tanto di prodotti, quanto di sfide per tutto il settore e di come ZF intende affrontarle, dal punto di vista privilegiato di un’azienda che collabora attivamente con le case costruttrici nella progettazione di soluzioni, ma anche di chi opera in aftermarket e dunque conosce bene anche l’altro rovescio della medaglia: il servizio post-vendita.
 
Philippe Colpron, che dal 2021 è a capo della divisione aftermarket di ZF, ha spiegato come negli ultimi anni ZF abbia sempre cercato si essere dentro al mercato a tutto tondo, con iniziative che potessero supportare e soddisfare l’intera filiera, mettendo dunque il cliente e il servizio al cliente al centro dell’evoluzione che sta trasformando il settore.

“Se la mobilità di domani volge all’elettrico e al veicolo connesso – afferma Colpron – bisogna guardare al futuro come un luogo per nuove opportunità di business e ZF deve fare la sua parte, implementando strategie che possano supportare i clienti e aiutare così a traghettare l’aftermaket di oggi verso un nuovo modo di lavorare, verso un aftermarket di nuova generazione”.
Vediamo come. 

Verso un aftermarket sempre più connesso

Le numerose acquisizioni, che hanno portato ZF a crescere in questi ultimi anni e ad ampliare la propria offerta di prodotti e soluzioni, permettono di avere una visione ancora più ampia del futuro e di poter offrire soluzioni diversificate in termini di prodotti e servizi.
“La connettività è uno dei temi fondamentali del nostro futuro -esordisce Colpron-, per questo possiamo affermare che il futuro della mobilità è basato sul software”.
Cosa significa in concreto tutto ciò?

Ci sono due diversi “punti di vista” da considerare quando si parla di software e digitalizzazione spiega Colpron: quello del veicolo e quello degli operatori del settore.
Un veicolo connesso significa una elettrificazione spinta e una sempre maggiore transizione verso la guida autonoma. Significa anche una produzione di dati e informazioni importante, che possono creare nuove opportunità di business ma anche cambiare il modo di lavorare del settore post-vendita.

Ad esempio, spiega Colpron: “il futuro dell’autoriparazione deve prevedere di saper gestire la manutenzione predittiva. Si tratta di un’opportunità molto interessante per tutti: dall’autoriparatore al cliente finale e al gestore di flotte. L’auto, inteso come veicolo in generale, tanto più sarà connesso, tanto più sarà da gestire anticipandone le esigenze”.
Stiamo parlando di una diversa gestione della manutenzione, perché si possono organizzare in anticipo gli interventi di manutenzione, non contando semplicemente sulle indicazioni generiche di casa auto, ma sulle informazioni specifiche che il veicolo sarà in grado di fornire rispetto alle sue condizioni reali. “Sarà possibile tenere sempre sotto controllo la situazione, gestire l’energia del veicolo e pianificare tempi e modi di ricarica, sarà necessario avere continui aggiornamenti software per poter gestire tutti i servizi legati al funzionamento del veicolo, ma anche la possibilità di implementarne di nuovi” spiega Colpron.

“Il veicolo sarà sempre più definito dal software e questo permetterà non solo di effettuare la diagnosi predittiva, ma anche di soddisfare le esigenze di una clientela abituata a un servizio sempre più efficiente operando in piena sicurezza. Sicurezza non solo del veicolo, ma anche dei dati”, afferma Colpron.
La gestione delle flotte, in particolare, sarà resa ancora più efficiente se si sapranno utilizzare le informazioni raccolte dal veicolo in maniera ottimale.

ZF ha un ruolo fondamentale in questo processo: “a noi il compito di supportare tutta la filiera – dichiara Colpron – di portare avanti partnership e collaborazioni che possano offrire soluzioni concrete al mondo aftermarket in questo viaggio verso la mobilità del futuro”. 

Cyber Security: una sfida da vincere

Il tema dell’accesso ai dati è ampiamente dibattuto, perché riguarda tutti i livelli dell’industria automotive: dai costruttori auto agli autoriparatori fino ai gestori di servizi.
Parlare di sicurezza a livello di dati, significa garantire una sicurezza informatica e al tempo stesso una accessibilità alle informazioni; significa avere nuove normative e contesti standardizzati in cui muoversi.

“Tutto questo deve essere affrontato con un obiettivo ben chiaro: creare un valore aggiunto per il consumatore finale -dichiara Colpron -. Per questo è importante anche che chi ha accesso ai dati li sappia leggere e li utilizzi in maniera adeguata per garantire maggior comfort al cliente e offrire servizi”.
Il tema del servizio è dunque strettamente collegato alla digitalizzazione del veicolo e dell’attività riparativa: più l’automobilista si abitua a essere interconnesso con i suoi fornitori di servizi in altri settori (pensiamo alla banca, agli acquisti online, alla prenotazione di visite ed esami), più sarà esigente nei confronti di chi gestisce la sua vettura, che si tratti della concessionaria o dell’autoriparatore indipendente.

Il dibattito sull’accesso ai dati del veicolo, sui blocchi imposti dai costruttori alle esigenze di diagnosi dei riparatori indipendenti è ancora molto aperto, anche a livello istituzionale, ma ZF ritiene fondamentale trovare le giuste modalità di collaborazione, in nome dell’obiettivo comune di offrire servizi ai clienti. “L'introduzione su vasta scala delle funzioni telematiche nel parco veicoli – afferma Colpron - apre la strada a una vera rivoluzione nel settore aftermarket. Uno scambio costante di informazioni con i sistemi centrali crea trasparenza sulle condizioni del veicolo, sul suo comportamento d'uso e, se il cliente lo consente, permette di trarre conclusioni sulle sue esigenze ed eventualmente offrire proposte di servizi personalizzate.
Tutti noi, operatori dell'aftermarket, dobbiamo scoprire nuove modalità di collaborazione, in particolare quella digitale. La collaborazione digitale è qualcosa a cui molte delle nostre aziende non sono abituate. E credo che in futuro sarà una componente importante delle nostre economie e del modo in cui lavoreremo insieme. Dobbiamo scoprire come creare questi modelli di business della collaborazione digitale tra aziende come le nostre.
Dobbiamo collaborare scambiandoci l'intelligenza corretta, i dati corretti, in modo da creare valore aggiunto per la società e per gli utenti finali. Dobbiamo inoltre proseguire l'impegno nelle iniziative del settore, come CLEPA, Catena X o Caruso e sostenere la possibilità dei proprietari di veicoli di decidere chi possa avere accesso ai propri dati, o ai dati del veicolo, per disporre di un nuovo tipo di servizi preziosi”
conclude Colpron. 

Un ecosistema per la gestione informatica

Per definire meglio la necessità di collaborazione e i risvolti per l’officina, Colpron parla di un vero e proprio ecosistema delle partnership dei dati, perché coinvolge tutti gli attori della filiera. L’obiettivo è quello di semplificare l’esperienza del cliente e il lavoro degli operatori: “non si può pensare – dichiara Colpron – che un utente debba utilizzare più software o programmi per gestire un servizio o fare un intervento di manutenzione sul veicolo, perché si perderebbe di fatto l’efficienza della digitalizzazione”.

In particolare, il ruolo di un’azienda come ZF è proprio quello di collaborare con tutta la filiera, per promuovere le competenze di ciascuno nell’ambito della connettività, trasferire conoscenze e know-how, implementare le partnership per far sì che tutti possano trarre il massimo vantaggio da queste trasformazioni.

“Il vantaggio di un’azienda come ZF è che è coinvolta direttamente nello sviluppo delle nuove soluzioni per la mobilità del futuro e questo ci permette di essere non solo un punto di riferimento anche per l’aftermarket, ma di avere la possibilità e la responsabilità di partecipare attivamente al passaggio generazionale del settore offrendo tutto il supporto possibile” afferma Colpron.
 
Nella foto di apertura: Philippe Colpron, direttore di ZF Aftermarket.

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