News | 15 October 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Auto ibride ed elettriche: un percorso ancora difficoltoso

A livello europeo, le auto ibride e le auto elettriche hanno totalizzato il 2% delle nuove immatricolazioni nei primi sei mesi del 2014. Ma mentre per le ibride il mercato è destinato ad ampliarsi (e questo si è visto anche al Salone di Parigi con le numerose novità, anche ibride plug – in), per le elettriche il futuro continuerà ad essere “di nicchia”

Le auto “eco friendly” (leggi: ibride, microibride – cioè quelle equipaggiate con Start&Stop – e le ben più “specialistiche” elettriche) fanno parte da tempo delle proposte delle Case auto. Tuttavia, secondo alcune recenti rilevazioni, la loro penetrazione sul mercato, in special modo per le auto ibride e le auto elettriche, non è ancora arrivata a livelli tali da far pensare a una “rivoluzione ecologica” nella mobilità. A questo proposito, una nota pubblicata sul sito Web de La Repubblica indica chiaramente che a livello europeo, di fronte al totale immatricolazioni nei primi sei mesi del 2014 (6,8 milioni di nuove auto immesse nel parco circolante), appena l’1,6% sono ibride, mentre le auto elettriche “incidono” (si fa per dire) per lo 0,4%. In termini assoluti, le auto ibride di nuova immatricolazione nel periodo 1 gennaio – 30 giugno 2014 in Europa sono soltanto 110.648, mentre le auto elettriche sono appena 26.819.

Insomma: la strada, per le auto “eco friendly” appare sempre in salita, soprattutto riguardo alle auto elettriche, forse giudicate ancora troppo “rivoluzionarie” e costose, oltreché legate a un sistema di infrastrutture (reti di ricarica in primis) ancora in via di sviluppo. Il discorso è diverso per le auto ibride: in questo senso, il Salone di Parigi che si svolge in questi giorni (ha aperto i battenti al pubblico lo scorso 4 ottobre, chiuderà domenica 19) ha portato con sé diverse novità riguardo alle auto ibride, particolarmente riguardo alle auto ibride plug – in, la cui domanda nei primi sei mesi di quest’anno ha registrato un clamoroso aumento rispetto allo stesso periodo del 2013 (quest’anno sono 9.997, l’anno scorso furono “appena” 1.931). Sempre a proposito di preferenze, nel settore delle auto ecologiche “di nuova generazione”, la fetta più corposa è quella delle auto ibride benzina – elettrico, che nei primi sei mesi 2014 in Europa hanno totalizzato 86.490 nuove immatricolazioni; per contro, le ibride a gasolio (diesel – elettrico), seppure interessanti, appaiono in netto calo nelle immatricolazioni (da 15.000 unità totalizzate nei primi sei mesi 2013 a 10.000 di quest’anno).

La parte del leone, spulciando fra i vari modelli, è di Toyota (fra le prime Case al mondo a credere, già nella seconda metà anni 90, alla tecnologia ibrida), che dal 1 gennaio al 30 giugno ha registrato, sempre a livello europeo, ben 82.000 nuove immatricolazioni fra Yaris, Auris e Prius, incluso – ma con un’incidenza ben più bassa anche per via del segmento e della fascia di prezzo ben superiori – i modelli del brand luxury Lexus.

In sintesi: per le auto ibride, i margini per considerarle a breve – medio termine parte integrante del parco auto circolante ci sono (un recente report di PwC Autofacts indica, a questo proposito, che nel 2020 la produzione mondiale di auto ibride raggiungerà i 5 milioni di unità, cioè quasi il 5% dell’intera produzione automobilistica: quest’anno il rapporto produttivo fra auto ibride e totale auto, a livello mondiale, si attesta sul 3,3%); al contrario, le auto elettriche continueranno ad essere considerate prodotti “di nicchia” (sempre secondo PwC Autofacts, il volume produttivo al 2020 per le auto a zero emissioni non supererà il milione di unità, cioè una quota dello 0,9%, seppure tre volte di più rispetto allo 0,3% preventivato per il 2014).

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Tags: auto ibride auto elettriche toyota

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