News | 27 November 2015 | Autore: Redazione

C.S.P: prevista crescita a doppia cifra delle immatricolazioni

Ieri, 26 novembre 2015, presso il Circolo della Stampa di Milano si è tenuta la conferenza stampa Centro Studi Promotor per analizzare la situazione e le prospettive dell’economia e del mercato dell’auto.

Portavoce della discussione è stato il presidente Econometrica e Centri Studi Promotor Gian Primo Quagliano.
Questa conferenza stampa annuale, giunta ormai alla 23 edizione, comincia sempre con un’analisi della congiuntura economica, ma in questo caso è stato ritenuto opportuno inquadrare il momento attuale della nostra economia.
L’Italia sta vivendo la crisi economica più profonda e più lunga di quella del 1929 e, il presidente Quagliano, afferma che dovremmo uscirne nel 2021. Il nostro prodotto interno lordo ci riporta indietro di 15 anni, ma nel 2015 è prevista una crescita del 0,8%.
Parlando di produzione industriale italiana, l'Italia è tornata indietro alla fine degli anni 80 e in termini percentuali abbiamo avuto un calo arrivato al 26% che ad oggi è intorno al 24%.
Nella leggera crescita della produzione industriale di quest’anno c’è un fatto importante: il principale driver della crescita è stata l’automobile, con una crescita di produzione per gli autoveicoli del 47%, delle autovetture del 66% e delle immatricolazioni del 15%. Il presidente, ha affermato senza mezzi termini, che il settore automobilistico è diventato il settore trainante dell’economia. Un fattore che ha contribuito alla ripresa del settore auto è il forte calo dei prezzi dei carburanti, secondo il CSP, che ha determinato per gli italiani un risparmio nell'acquisto di benzina e gasolio di ben 6 miliardi nei primi dieci mesi del 2015.

Come sta andando il parco circolante?
Durante questo periodo di crisi le persone hanno comprato meno automobili, ma questo non vuol dire che abbiano abbandonato il loro veicolo.
In Italia alla fine del 2014 circolavano 37.080.753 autoveicoli con un tasso di motorizzazione di 61 vetture per ogni 100 abitanti. Ladifferenza sostanziale tra la situazione italiana e quella degli altri maggiori paese europei è spiegata dal fatto che il dato ufficiale sul circolante fornito dall’Aci è sovrastimato in quanto fa riferimento ai veicoli iscritti al Pra e tra questi veicoli ve ne è anche un certo numero che “non circolano più, ma non sono individuabili”.


Quindi, nonostante il pesante calo delle immatricolazioni che vi è stato negli ultimi anni, il parco circolante dopo flessioni nel 2012 e nel 2013, nel 2014 ha ricominciato a crescere per una modesta componente di domanda per prima motorizzazione o motorizzazione aggiuntiva che si è sommata alla domanda di sostituzione.

Perché non cala il parco circolante? La risposta di Gian Primo Quagliano è stata “perché effettivamente non può calare, poiché non esistono alternative all’automobile e anche i mezzi pubblici non sono stati un’alternativa efficace.” La conseguenza è stata che la consistenza del parco circolante è rimasta sostanzialmente invariata, ma è fortemente aumentata l’età media delle autovetture che è passata dai 7 anni del 2007 ai 9 anni e 11 mesi del 2014, un dato molto interessante per officine e meccanici.

E le patenti?
Un segnale positivo è venuto dalle statistiche sulle patenti attive il cui numero ha continuato ad aumentare anche durante la crisi passando tra il 2007 e il 2015 da 35.230.000 a 38.475.000 e, un segnale particolarmente positivo, è stato anche il fatto che nel 2015 ha ripreso ad aumentare la quota di italiani con meno di vent’anni in possesso di una patente.

Previsioni future delle immatricolazioni
Le previsioni del Centro Studi Promotor è di 1.747.000 immatricolazioni nel 2016, di 1.939.000 nel 2017 e di 2.152.000 immatricolazioni nel 2018.
Stando a questo bilancio il 2015 si chiude in maniera molto positiva, secondo il Centro Studi Promotor.
Ma non Saranno troppo ottimistiche queste previsioni?


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Tags: mercato auto immatricolazioni Centro Studi Promotor

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