News | 11 May 2018 | Autore: redazione

Saito e l’analisi di un turbo non omologato
Dopo l’ultimo caso Saito, relativo alle cause di rottura del turbo nei motori Fiat 1.4 benzina, l’azienda delle Marche torna in scena con un nuovo tutorial pubblicato sul sito aziendale e sulla pagina Facebook: “analisi di un turbo non omologato”.
Da sempre dalla parte del prodotto originale, Saito premette che il turbocompressore preso in considerazione è un prodotto non omologato, forse assemblato in Italia ma di produzione cinese.

A prima vista, il tecnico Saito, spiega che da una prima analisi si nota subito che ci sono delle perdite di gas sui due lati del collettore e la temperatura raggiunta è molto elevata. Dopo aver controllato la taratura del geometria variabile si nota che la taratura dell’attuatore non è corretta; per questo motivo le palette all’interno non si muovo correttamente.
La taratura non corretta del geometria variabile è uno dei problemi più importanti rilevati ed ha come conseguenza la produzione di polveri e quindi l’occlusione dello scarico. In queste condizioni infatti non viene mandata la giusta portata aria alla camera di scoppio e quindi l’inefficienza di combustione genererà molte polveri.
Il materiale del carter turbina non è idoneo per l’utilizzo di questo turbo infatti non risulta essere il classico Niresist D5 normalmente utilizzato dai costruttori di prodotti originali ma un più economico SiMo od HiSi.
 

Controllo precarico dell’attuatore

Un altro passaggio è stato quello di controllare il precarico dell’attuatore perché spesso su questi turbocompressori non originali uno dei problemi più rilevanti è l’angolo di saldatura del leveraggio interno/esterno che gestisce il movimento del geometria variabile.
In questo caso il precarico è risultato nullo evidenziando il fatto che la la lettura al banco non corrisponde a realtà.

La voce all’azienda

“La costruzione di un turbo prevede una grande conoscenza tecnica, molti calcoli e tantissime prove su prototipi costruiti in modo specifico per il motore in progettazione. Consigliamo sempre di utilizzare prodotti originali omologati per evitare il ritorno in officina e costi ulteriori al cliente finale! Un turbo mal tarato può generare danni importanti al motore stesso, una condizione chiaramente intuibile solo guardando la colorazione del carter turbina indice delle temperature raggiunte dai gas generati all’interno della camera di scoppio”.

 

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Tags: turbocompressore saito

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