News | 14 November 2025 | Autore: Redazione

​Quando il FAP diventa un lusso: 5.000 euro per respirare pulito

Cinquemila euro per un filtro antiparticolato. Il caso dell’Audi Q3 F3N 2.0 40 TDI (2019) mostra fin dove può arrivare il costo della manutenzione su un’auto moderna.

Il filtro antiparticolato – FAP o DPF – è diventato un elemento indispensabile per il rispetto delle normative antinquinamento. Lavora silenziosamente, trattenendo le polveri sottili prodotte dalla combustione del gasolio e bruciandole durante la cosiddetta rigenerazione. Ma quando il sistema non riesce più a rigenerarsi correttamente, il componente si satura e l’unica soluzione resta la sostituzione.

Sulla Audi Q3 F3N 2.0 40 TDI del 2019, il prezzo del filtro antiparticolato originale parla chiaro: 4.107,07 euro più IVA, che diventano 5.010,63 euro al cliente finale. A questi vanno aggiunti la manodopera, la diagnosi e i tempi di fermo vettura. In officina, il conto complessivo può superare agevolmente i cinquemila euro anche al netto di eventuali sconti.

Il motivo? Il FAP non è un semplice barilotto metallico: contiene una struttura ceramica a nido d’ape impregnata di metalli preziosi, capace di resistere a temperature elevatissime e garantire la post‑combustione del particolato. È collocato lungo la linea di scarico, in una zona poco accessibile, e sostituirlo richiede ore di lavoro, test di pressione differenziale e reset elettronico delle centraline motore.

Le officine segnalano un aumento dei casi di saturazione precoce, spesso su vetture con percorrenze ridotte o impiegate in contesti urbani, dove la rigenerazione automatica non riesce a completarsi. Il sintomo tipico è la spia arancione che si accende di frequente, seguita da cali di potenza o da modalità “recovery”.

Per il cliente finale, il FAP si trasforma così da dispositivo ecologico a voce pesante di bilancio. Per l’autoriparatore, rappresenta invece una delle sfide più complesse da gestire: diagnosi accurate, comunicazione chiara con l’automobilista e ricerca di soluzioni alternative – come il ricondizionato o la rigenerazione professionale – diventano fondamentali per contenere i costi e mantenere la fiducia del cliente.

Articolo realizzato con la collaborazione di Gestione Prodotti e Servizi.

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