News | 12 December 2014 | Autore: Francesco Giorgi

Quagliano al Motor Show: per il 2015 si prevede una crescita del mercato auto del 5,5%

1.430.000 nuove immatricolazioni nel 2015, con un aumento del 5,5% rispetto a quanto si prevede per quest’anno. Lo indica il Centro Studi Promotor al convegno organizzato al Motor Show di Bologna. Il presidente, Gian Primo Quagliano: “Ci aspettiamo che il Governo non penalizzi il settore dell’auto”.

Nel 2015, il mercato dell’auto in Italia – che insieme all’edilizia è il settore che più ha pagato, in termini di calo progressivo spesso ingiustificato, le conseguenze della lunga crisi esplosa nel 2008 – si manterrà in positivo. Un segno “più” che sarà determinato, oltre che da prospettive economiche si spera più concrete, anche da diversi fattori che legano gli italiani all’auto: necessità di iniziare a sostituire un parco auto che detiene il ruolo di più obsoleto d’Europa, necessità di spostarsi in auto (nel 2013, al primo posto fra gli spostamenti motorizzati c’è proprio l’auto, all’82,7%, seguita dai mezzi pubblici al 13,6% e dai motocicli al 3,7%).
Detta in soldoni, l’anno prossimo il mercato auto dovrebbe conteggiare circa 1.430.000 nuove immatricolazioni, il che significherebbe un aumento del 5,5% sulle 1.355.000 nuove immatricolazioni che con ogni probabilità si registreranno nel 2014. Ecco, in estrema sintesi, il contenuto della relazione di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, al convegno organizzato a margine del 39esimo Motor Show di Bologna, di fatto l’unica kermesse dedicata al mondo dell’auto rimasta in Italia, che resterà aperta ai visitatori fino a domenica 14 dicembre.

Secondo quanto esposto dal presidente di Centro Studi Promotor, il 2015 per il mercato dell’auto in Italia porterà con sé un risultato positivo (seppure piuttosto distante dai livelli pre–crisi) che tuttavia non sarà una conseguenza della ripresa economica, che ancora non si delinea, ma deriverà essenzialmente dal fatto che la domanda di sostituzione, troppo a lungo compressa negli ultimi anni, sta determinando un moderato incremento delle immatricolazioni.

Un po’ di storia, innanzitutto: dal 2008 al 2013 il mercato auto nel nostro Paese ha conosciuto un vistoso crollo nei livelli di vendite; nonostante questo, il parco circolante ha continuato a crescere fino al 2011, e il risultato fu un parco auto di 37.113.300 autovetture; successivamente (2012 e 2013) si sono registrate contrazioni più marginali (rispettivamente: -0,09% e -0,31%), mentre ha ripreso a crescere nel 2014.

“In sintesi - indica Gian Primo Quagliano - gli italiani hanno acquistato molte meno automobili, ma non hanno rinunciato alle automobili, continuando ad utilizzare quelle che avevano anche quando erano ormai mature per la sostituzione. Ma anche le veterane ad un certo punto crollano e così, a partire dalla seconda metà del 2014, una quota crescente di automobilisti è stata ‘costretta’ a rottamare la propria auto per acquistarne una nuova. E ciò perché dellʼauto non si può fare a meno, nel mondo e soprattutto in un Paese come lʼItalia dove lʼ82,7% degli spostamenti motorizzati avviene in automobile e dove il trasporto pubblico negli ultimi anni ha aumentato le tariffe, tagliato le linee e peggiorato il servizio”.

E c’è di più, a confortare la presenza delle 19 Case auto presenti in forma ufficiale in questi giorni al Motor Show di Bologna. Si tratta dei primi segnali positivi per il settore, che negli ultimi mesi ha conosciuto una nuova crescita, allo stesso modo dei consumi di carburante e dell’aumento del traffico sulle nostre autostrade: “La previsione che formuliamo per il 2015 è di un mercato di 1.430.000 unità con una crescita del 5,5% sulle 1.355.000 immatricolazioni che con ogni probabilità si registreranno nel 2014 – afferma Quagliano - Se tuttavia il Governo mostrasse finalmente e concretamente una qualche disponibilità nei confronti del settore dell’auto, il quadro previsionale del 2015 potrebbe migliorare sensibilmente. Un primo segnale di disponibilità il Governo potrebbe dimostrarlo trovando il modo di evitare che scatti dal 1 gennaio la clausola di salvaguardia che dovrebbe far aumentare le accise sui carburanti del 2,5-3%. Ad un intervento in questo senso dovrebbero accompagnarsi poi provvedimenti per diminuire l’enorme divario che si è creato tra la nostra tassazione sull’auto aziendale e quella degli altri paesi dell’Unione Europea ed infine il Governo dovrebbe fare propria la proposta dell’Unrae che prevede l’introduzione di un meccanismo di sostegno della domanda di auto basato sulla parziale detraibilità di una parte del costo di acquisto analogamente a quanto si fa per le spese di ristrutturazione degli immobili”.

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Tags: mercato auto Centro Studi Promotor

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