Opinioni | 13 April 2016 | Autore: David Giardino

Un mercato in attesa della tempesta perfetta
Esiste un filone della cinematografia americana ispirata agli eventi naturali estremi, definiti catastrofici. Per gli amanti del genere saranno noti i titoli e i soggetti delle peggiori catastrofi che possono capitare alla umanità, destinata per una logica di ciclicità a scomparire, così come è successo prima di noi ai dinosauri e a tante altre specie animali.

Pur non aderendo ad alcuna teoria di questo genere, ma utilizzando la metafora climatica riferita al titolo del mio editoriale, sembrerebbero formarsi nel mercato della distribuzione indipendente italiana alcune condizioni che fanno presagire un evento catastrofico; una tempesta perfetta.

Gli ingredienti sono noti, lo abbiamo fatto emergere nella sua evidenza al RicambistiDay, LKQ con Rhiag, SAG con Frenocar, Intercars e Stahlgruber sono di fatto gli ingredienti perfetti per fare da innesto a una rapida e cruenta trasformazione del mercato della distribuzione tradizionale del ricambio.
Le spinte sulle condizioni di intermediazione dei ricambi sono ancora poco utilizzate da chi, come Stahlgruber, è già presente in Italia da alcuni anni. Evidentemente è inutile abbassare il prezzo quando si riesce a lavorare marginando bene confrontandosi con il mercato tradizionale.
Ciò non toglie che queste strategie potrebbero, invece, essere messe in atto da un giorno all'altro, quando cioè saranno altri player internazionali a voler prendere uno spazio già presidiato. La tempesta verrà perciò innestata quando chi arriva dall’Est si incontrerà con l’Ovest, in un allargamento naturale della propria presenza sul mercato.

Quando arriverà quel giorno bisognerà essere preparati, e non basteranno ombrelli posticci comprati agli angoli delle strade, ma occorrerà avere costruito nel frattempo una organizzazione solida ed efficiente, capace di competere adeguatamente con aziende che mediamente superano abbondantemente i 700 milioni di euro di fatturato.

In questo scenario, già di per se stesso preoccupante, si inseriranno anche le iniziative dei costruttori auto, che nel frattempo non stanno a guardare.
Le acquisizioni di siti internet B2C, di piattaforme distributive B2B in tutti i paesi europei e le prime pressioni sui componentisti per distribuire i loro ricambi nella scatola dello stesso produttore e non più con il marchio della casa auto, alzerà ancora di un livello l’asticella della concorrenza, lasciando poche chances o nessuna a chi non sarà abbastanza alto e preparato a saltarla.
 

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